Udienza

Concessioni demaniali, balneari: “Governo e Parlamento risolvano la questione”

Al Consiglio di Stato presente il sindacato Sib: "Siamo fiduciosi, i giudici hanno recepito le nostre osservazioni"

stabilimenti balneari

Liguria. La decisione sull’estensione delle concessioni balneari al 2033 da parte del Consiglio di Stato, dopo un primo rinvio, è attesa per le prossime settimane dopo che questa mattina si è svolta l’attesa adunanza plenaria, che ha vista la partecipazione delle stesse categorie rappresentative degli stabilimenti balneari.

All’esame della giustizia amministrativa quanto contenuto nella legge 145/2018, quindi la delicata questione del prolungamento automatico delle concessioni demaniali marittime a uso turistico-ricreativo, deciso dal governo italiano ma oggetto di svariate sentenze contrastanti da parte dei Tar di tutta Italia a causa della presunta incompatibilità col diritto europeo.

“Il sindacato Sib è stato presente nella persona del suo presidente nazionale Antonio Capacchione e del presidente regionale della Toscana Stefania Frandi, entrambi avvocati con patrocinio presso le giurisdizioni superiori. In sede di discussione non ci si è limitati ad un riferimento alle proprie memorie già depositate ma si è approfonditamente argomentato sulle ragioni giuridiche che vantano i balneari italiani” afferma il sindacato dei balneari.

“La discussione è stata arricchita anche dagli interventi, univoci e coerenti fra loro, di tutti gli avvocati incaricati della difesa dei concessionari. La nostra partecipazione personale e diretta ha contribuito a dimostrare e sottolineare alla Corte la rilevanza nazionale della futura decisione sul destino delle decine di migliaia di famiglie che rappresentiamo”.

“Si è, quindi, potuto portare all’attenzione dell’adunanza plenaria l’inapplicabilità della direttiva europea Bolkestein in quanto non auto-esecutiva; l’assenza del presupposto della “scarsità di risorsa”; la necessità dell’esistenza, “caso per caso”, della rilevanza transfrontaliera; la doverosità della tutela del legittimo affidamento e del valore aziendale proprio in ossequio della giurisprudenza unionale; la competenza della Corte Costituzionale nell’ipotesi di una eventuale disapplicazione della legge 145/2018, e così via…”.

Il Consiglio di Stato, il cui presidente Patroni Griffi, ha infine indicato che la decisione sarà depositata nelle prossime settimane: “Non si esclude che la questione sia rimessa alla Corte Costituzionale stante le possibili conseguenze penali e di lesioni dei diritti fondamentali, come il diritto di proprietà di una eventuale disapplicazione della norma nazionale in favore di quella europea. Così come è anche possibile la rimessione alla Corte di Giustizia su una serie di questioni: dall’estraneità al Trattato Europeo di una armonizzazione in materia di turismo alla lesione del diritto di proprietà aziendale del concessionario o anche su altri aspetti specifici come l’assenza di una definizione europea del presupposto della “scarsità di risorsa” aggiunge ancora il sindacato dei balneari.

“Siamo fiduciosi ancorché convinti che la “questione balneare” non debba essere risolta dai giudici ma dal Governo e dal Parlamento attraverso i quali si esplica la sovranità. Ci auguriamo e ci stiamo adoperando affinché queste istituzioni si assumano per intero la responsabilità di tutelare le 30.000 aziende balneari e, con essi, salvaguardare un pezzo importante dell’economia e della storia del nostro Paese” conclude il Sib-Bagni Marini.

E sulla vicenda nuovo intervento della stessa Regione Liguria: “La questione balneare è centrale per l’Italia e la sua economia. Non a caso come coordinatore del Tavolo nazionale del Demanio Marittimo della Conferenza delle regioni mi sono speso insieme a tutti gli altri colleghi delle regioni italiane per dare certezze e tutele alle 30.000 imprese balneari che oltre a essere una fetta importante della nostra economia, rappresentano anche la storia e la tradizione del nostro Paese – afferma l’assessore regionale e coordinatore del tavolo nazionale sul Demanio Marittimo della Conferenza delle Regioni, Marco Scajola.

“Voglio sperare che quanto verrà stabilito dal Consiglio di Stato sia assolutamente favorevole alle legittime richieste del nostro settore balneare, tuttavia resto convinto che una problematica di questa rilevanza debba essere affrontata e una volta per tutte risolta, nelle sedi più opportune che sono il Parlamento e il Governo e non i tribunali”.

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