Nuova stagione

Camogli, Teatro sociale: riapre dopo oltre un anno e mezzo

Si parte sabato 16 ottobre con il concerto inaugurale “Revolution” dell’Ensemble Janoska, combinazione di musica tzigana, classica, tango e pop

Teatro Sociale Camogli

Camogli. Il Teatro Sociale di Camogli, riapre dopo un anno e mezzo di inattività. Il presidente della Fondazione Teatro Sociale Maurizio Castagna ha illustrato le fasi della riapertura: “Si è allargata la platea di coloro che credono in quello che stiamo facendo”, ha spiegato.

“Mi riferisco agli sponsor ma anche all’amministrazione comunale, alla proprietà, ai creditori che hanno mostrato pazienza e fiducia, ai volontari e alla stampa, che ha sempre trattato il tema del Teatro con obiettività, raccogliendo il forte desiderio di rilancio dell’attività. Questa schiera di persone è quel patrimonio intangibile che ci permette di avere il pieno sostegno delle istituzioni”.

Si parte sabato 16 ottobre con il concerto inaugurale “Revolution” dell’Ensemble Janoska, brillante
combinazione di musica tzigana, classica e tango, con un pizzico di pop. Si prosegue venerdì 22 ottobre con “Around Pino”, aperitivo in jazz che vedrà riuniti tre mostri sacri del jazz italiano come Tullio De Piscopo, Dado Moroni e Aldo Zunino.

“Vogliamo tornare all’uso ottocentesco dei palchetti, quando si poteva mangiare e bere mentre si assisteva allo spettacolo – ha detto Acquaviva commentando gli Aperitivi in jazz, programmati alle 19:30 per dare modo al pubblico di poter prendere l’aperitivo ascoltando musica. Sabato 23 ottobre il popolarissimo Maurizio Lastrico presenterà il suo spettacolo pensato e creato ad hoc per
Camogli – e che sarà una prima nazionale – “Camogli e buoi dei paesi tuoi”, mentre sabato 30 ottobre l’orchestra residente, l’EstrOrchestra diretta da Chiara Morandi, proporrà un omaggio a Ennio Morricone e alle sue indimenticabili colonne sonore.

C’è tanta musica in questa prima parte della nuova stagione, con grandi interpreti come Andrea Bacchetti, che mercoledì 3 novembre suonerà Mozart accompagnato dall’Orchestra del Teatro Carlo Felice, ma anche musicisti che trasformano i propri concerti in veri e propri show, come il Gomalan Brass Quintet, che sabato 6 novembre dedicherà un tributo a Gershwin molto dinamico e coinvolgente, o il Duo Baldo, che con il suo “recitar suonando” proporrà al pubblico sabato 27 novembre un modo nuovo e molto divertente di accostarsi al mondo della classica. Non mancherà la lirica, ma con un concerto semiserio: in “Crisi di identità”, sabato 4 dicembre, il tenore Angelo Villari e il baritono Devid Cecconi si scambieranno i ruoli in un divertissement di alto livello.

“È una stagione incentrata sulla musica – ha detto Giuseppe Acquaviva – con concerti straordinari nel senso etimologico del termine, extra ordinari, che mostrano e condividono con il pubblico la gioia dei musicisti”.

Come nel concerto “Alice canta Battiato”, che vedrà la straordinaria interprete italiana Alice accompagnata dall’Orchestra del Teatro Carlo Felice venerdì 10 dicembre, o il Progetto Piazzolla del celebre bandoneonista Juanjo Mosalini, che venerdì 17 dicembre farà vivere agli spettatori il tango in tutte le sue espressioni, per finire in bellezza col brindisi di Capodanno all’insegna del musical Singin’ con la Sonic Factory e il quartetto d’archi Le Muse.

Molti spettacoli di prosa saranno riallestiti a Camogli per poi partire per le loro tournée nazionali, un modo per avere contenuti e anteprime di qualità che poi si vedranno nei grandi teatri nazionali. Come “Alla stessa ora il prossimo anno”, commedia brillante di Bernard Slade, portato in scena dal Teatro Stabile di Verona sabato 13 novembre con Alberto Giusta e Alessia Giuliani.

Il connubio tra gli artisti del territorio e i grandi artisti internazionali, che è il segno distintivo del nuovo programma, permetterà al Teatro di fare un salto di qualità e di dare luogo a produzioni pensate ad hoc, che potranno permettere anche di accedere a finanziamenti come l’art bonus.

“Parlando del Teatro Sociale Camogli che visitò nel 1990, Giorgio Strehler diceva che si sarebbe dovuto restaurare e destinare a qualcosa, metterlo a disposizione”, ha ricordato Maurizio Castagna. “Coniugava cioè con grande lungimiranza il tema della ristrutturazione con quello della destinazione d’uso. Ora che è restaurato, il nostro Teatro non deve essere sentito come antico e vecchio: dobbiamo sperimentare, rivolgerci ai giovani e utilizzare al massimo i nuovi mezzi di comunicazione”.

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