Genova. A distanza di pochi giorni dalla discussione, con relativa polemica, in consiglio comunale, sulle cabine telefoniche in città utilizzate per motivi che non sono “telefonare”, la Lega – che ha chiesto la rimozione delle scatole bianche e rosse per evitare episodi di degrado – segna la prima parziale vittoria.
“Dopo svariate segnalazioni di cittadini, commercianti, tassisti, circa l’indecorosa cabina telefonica di piazza Vittorio Veneto nel municipio Centro Ovest, stamane la rimozione – dice Davide Rossi, il consigliere comunale del Carroccio che martedì ha interrogato la giunta sul tema – avevo chiesto ancora una volta l’eliminazione della stessa, in collaborazione con il consigliere municipale Andrea Ferrari che da tempo, come i Civ, richiedeva la sostituzione con un telefono pubblico a muro, contro il degrado. Ringrazio il Comune, il consigliere municipale, i commercianti, i tassisti e Telecom, nella speranza che non solo in Piazza Vittorio Veneto vengano rimosse le cabine telefoniche usate ormai come giaciglio per sbandati e senza tetto, ma anche nel resto della città”.
La cabina si trovava vicino alla fermata dei taxi e dell’autobus, in cima a via Buranello e secondo le denunce ripetute era usata non solo come luogo dove stare al caldo, ma anche come nascondiglio per la droga e come “toilette pubblica”. Dopo mesi di richieste, i riflettori dell’aula rossa di Tursi si sono accesi e Telecom è intervenuta rapidamente.
Il Pd, in consiglio comunale, ha criticato l’atteggiamento della Lega: “L’ennesima guerra ai poveri, le cabine sono una soluzione per ripararsi per chi non abbia di meglio, specialmente ora che inizia la stagione fredda”.