Liguria. La decisione sull’estensione delle concessioni balneari al 2033 da parte del Consiglio di Stato, dopo un primo rinvio, è attesa per la giornata di domani.
All’esame della giustizia amministrativa quanto contenuto nella legge 145/2018: si dovrà valutare una volta per tutte l’orientamento ufficiale e unitario sulla delicata questione del prolungamento automatico delle concessioni demaniali marittime a uso turistico-ricreativo, deciso dal governo italiano ma oggetto di svariate sentenze contrastanti da parte dei Tar di tutta Italia a causa della presunta incompatibilità col diritto europeo.
Tra i pronunciamenti del Tar, ad esempio, il fatto che la direttiva europea Bolkestein non è auto-esecutiva e pertanto, in assenza di una norma italiana che l’ha recepita, l’estensione delle concessioni al 2033 non può essere disapplicata in quanto non esiste un’altra legge da applicare al suo posto.
Si tratta di una questione giuridica spinosa che mette al centro il potere di disapplicazione delle norme interne, ritenute contrastanti con quelle sovranazionali, da parte del giudice amministrativo.
Considerata la rilevanza economico-sociale che riguarda numerose imprese balneari, come quelle savonesi e liguri, ci sarà un pronunciamento in adunanza plenaria per garantire uniformità di applicazione del diritto da parte delle amministrazioni interessate nonché uniformità di orientamenti giurisprudenziali.
Il governo italiano non ha concluso la riforma del demanio marittimo, in quanto l’estensione al 2033 era un atto transitorio in vista di una legge di riordino che però non è mai arrivata, ecco quindi la necessità dell’intervento del Consiglio di Stato per chiudere la situazione di caos normativo sulle concessioni balneari, tra amministrazioni comunali che hanno applicato l’estensione al 2033 e quelle che non l’hanno applicata, come avvenuto nei comuni liguri.
E proprio in Liguria non mancano le polemiche politiche: “Il Governo, per bocca del Ministro Gualtieri ha più volte promesso che avrebbe fatto una scelta e preso una decisione per la sorte di imprenditori e migliaia di lavoratori, ma nella sostanza è rimasto tutto lettera morta e ad oggi siamo in attesa di una sentenza, ma – commentano gli esponenti regionali di FdI – è una sconfitta per la politica”.
“Per i titolari delle ‘concessioni demaniali marittime per finalità ed a scopo turistico ricreativo’ domani sarà una giornata decisiva: da una parte vi è la speranza che la magistratura riconosca la doverosa applicazione della Legge italiana 145/2018, che dispone legittimamente la proroga delle concessioni in essere sino al 2033. Dall’altra parte vi è, invece, incertezza sulla posizione del Governo che, di fronte ai numerosi impegni assunti, con scadenze via via differite, ad oggi ha completamente disatteso ogni promessa, liberandosi del problema e rimettendo ogni iniziativa all’esito della decisione del Consiglio di Stato”.
“La questione va risolta a livello politico, prima che nei Tribunali; il governo, anziché procrastinare, dovrebbe provvedere a tutelare tutta una categoria di imprenditori, lavoratori e fornitori che rischiano di trovarsi improvvisamente senza lavoro, vedendo vanificati i propri investimenti” conclude Fdi.