E-commerce

Amazon, in un anno 170 assunzioni a Genova. E Bucci propone un “patto” coi commercianti fotogallery

Il primo bilancio del centro di distribuzione aperto nel 2021 a Campi. Il sindaco: "Possibile collaborazione coi piccoli negozi per la distribuzione"

Amazon deposito lavoro lavoratori

Genova. “Avevamo annunciato 100 posti di lavoro, dopo un anno possiamo dire che sono 170 tra dipendenti diretti e autisti dei servizi di trasporto che consegnano in tutta la Liguria“. A tracciare il bilancio è Edoardo Carpiceci, responsabile del deposito di smistamento di Amazon aperto proprio un anno fa a Campi, un’area di 7mila metri quadrati acquistata dall’imprenditore Aldo Spinelli come parcheggio per i camion e trasformata in seguito a un’accordo siglato con la multinazionale dell’e-commerce.

Le previsioni sui posti di lavoro si sono sempre sprecate: all’inizio oscillavano tra i 120 promessi da Bucci e i 300 pronosticati da Spinelli, fino allo scenario più realistico prospettato all’apertura dei magazzini: 30 dipendenti diretti e 70 autisti. Oggi i lavoratori contrattualizzati da Amazon sono circa 70 mentre gli autisti delle varie ditte sono diventati un centinaio, “tutti a tempo indeterminato, 50% donne e 50% uomini”, assicura il manager della multinazionale durante la “festa” organizzata a Campi per il primo compleanno con visita dedicata alla stampa e un evento di monoterapia per i bimbi disabili col campione di motociclismo Vanni Oddera a regalare acrobazie e sorrisi.

Generico ottobre 2021

Un annata che ha visto dunque una crescita dei posti di lavoro, ma anche momenti di protesta in occasione dello sciopero nazionale proclamato il 22 marzo, quando i dipendenti si erano dimostrati tutt’altro che entusiasti definendosi “schiavi dell’algoritmo”. Allora si parlava di carichi di lavoro raddoppiati o triplicati a parità di salario, grazie anche alla pandemia che aveva fatto impennare gli ordini online.

Già, ma quanta merce transita dal deposito di smistamento genovese? Impossibile saperlo: “I numeri non li diamo per politica aziendale”, spiega Carpiceci limitandosi a dire che “è stato un anno molto positivo. Sicuramente seguiamo la crescita dei volumi, e di conseguenza crescerà l’occupazione”.

“Genova è un deposito di smistamento come agli altri 32 che abbiamo in Italia, però la Liguria è una regione strategica, sia perché è rilevante sia perché c’è una grande disponibilità di talenti. L’80% delle persone che lavorano con noi vengono da Genova e della Liguria”, continua Carpiceci. All’attivo ci sono anche 20 mezzi elettrici per le consegne e alcuni veicoli sperimentali che inizieranno a girare per il centro storico di Genova.

Il centro di smistamento Amazon a Genova Campi compie un anno

Tra chi non vede di buon occhio Amazon ci sono ovviamente i piccoli commercianti preoccupati dalla concorrenza sleale. Ma il sindaco Marco Bucci vorrebbe piuttosto una collaborazione tra le diverse realtà: “Stiamo dialogando con Amazon per capire come si possa integrare la distribuzione digitale con i piccoli esercizi commerciali – ha spiegato Bucci – perché pensiamo che il commercio digitale possa diventare occasione di collaborazione con la rete dei negozi del territorio. Penso che presto potremo mettere insieme a un tavolo questa realtà con Camera di commercio, Ascom e Confesercenti. Quando si lavora insieme si possono trovare soluzioni intelligenti dalla conflittualità alla collaborazione, il nostro compito è quello di essere facilitatori”.

Porte aperte anche da parte di Amazon: “A livello nazionale ci sono più di 18mila imprese che vendono sul marketplace di Amazon per un fatturato superiore ai 600 milioni di euro solo verso l’estero – ricorda Carpiceci -. Abbiamo assunto più di 50mila persone grazie a questa collaborazione. In Liguria in particolare sono già 300, il fatturato è 7 milioni, una di queste è l’azienda Cueva che produce olio dalle olive taggiasche ed è uno dei nostri fiori all’occhiello”.

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