Genova. A Genova in media ci sono circa diecimila trasporti funebri all’anno, operati da tutte le aziende di onoranze funebri. A causa della pandemia, negli ultimi dodici mesi il dato si è lievemente alzato.
Dal primo ottobre 2020 al 30 settembre 2021 i trasporti funebri sono stati 10546 (a titolo comparativo, si segnala che nei 12 mesi precedenti, tra ottobre 2019 e settembre 2020, i trasporti a Genova furono 10140).
Di questi 7128 trasporti funebri sono finiti in cremazione (67,58%), 1970 in tumulazione in loculo o tomba di famiglia (18,68 %), 1448 in inumazione in campo comune (13,73%).
Il trend rimane dunque costante, con un’incidenza di cremazioni che sfiora il 70 % del totale. Asef, l’unica partecipata del Comune di Genova che opera in concorrenza diretta con le altre aziende del settore, copre circa un terzo del mercato complessivo genovese, raggiungendo annualmente il 36% dei trasporti funebri complessivi.
Gli utili aziendali vengono in gran parte destinati al Comune che li destina alla manutenzione dei cimiteri del territorio che, a Genova, sono trentacinque. Altre voci di bilancio riguardano i trasporti gratuiti agli assistiti del Comune di Genova, i funerali sociali a prezzi ridotti per i redditi più bassi e numerosi interventi in progetti di valore sociale nell’ambito del programma “Asef per Genova”, attivo nei settori socio sanitario, ambientale, culturale e sportivo.
Intanto più di 760 i genovesi che, in vita, hanno deciso di organizzare il proprio servizio funebre. Per la precisione, 764 cittadini genovesi hanno aderito al programma di previdenza funeraria di Asef, la società partecipata del Comune di Genova che offre la possibilità di stabilire oggi ogni dettaglio del funerale di domani.
Dal varo del programma, nel 2008, i numeri delle persone che hanno stipulato questo genere di contratto con la partecipata comunale sono andati crescendo inducendo la dirigenza aziendale a rendere i meccanismi contrattuali più agili. Oggi è infatti possibile stipulare questo contratto direttamente con l’azienda, senza l’intermediazione di una società assicurativa, come avveniva in passato, procedura che determinava aggravi sul prezzo finale del funerale. In totale, dal varo del programma ad oggi, A.Se.F. ha dato esecuzione a 284 contratti.
La “previdenza”. Il servizio funebre può essere determinato in ogni dettaglio – tipo di feretro, rito religioso o laico, trasporto, addobbi floreali, tumulazione o inumazione del feretro, cremazione, affido, dispersione o tumulazione delle ceneri – saldato, anche a rate e a tasso zero, alla tariffa di oggi, senza successivi aggravi o incombenze.
“Noi siamo fermamente convinti di offrire ai genovesi un prodotto che loro stessi chiedono – spiega Franco Rossetti, dirigente amministrativo e gestionale di Asef – Lo abbiamo messo a punto raccogliendo le numerose richieste avanzate dai cittadini nelle nostre agenzie sul territorio. D’altronde i genovesi hanno caratteristiche peculiari e, tra queste, una che non si può negare è l’attitudine alla previdenza. E la pandemia ha rafforzato questa tendenza ad organizzare tutto prima”.
Ma chi è interessato a questo genere di contratto? E perché? “Genova è una città abitata da molti anziani, anche soli – aggiunge Rossetti – Giunti ad una certa età, vogliono mettere a posto le cose. Ma non solo: tra le persone che hanno stipulato questo contratto ci sono anche under 60 che hanno voluto programmare anche questo aspetto della loro vita. Invece, tra le persone un po’ più avanti con l’età, molti sono coniugi che in coppia firmano il contratto per garantirsi a vicenda e non lasciare incombenze ai figli”.