Genova. “Secondo una valutazione epidemiologica, non clinica, con una sintomatologia di questo si potrebbe pensare a un’embolia polmonare“. E’ questa l’ipotesi avanzata da Filippo Ansaldi, direttore generale di Alisa, individuata come una possibile causa di morte della giovane donna deceduta al San Paolo di Savona dopo aver partorito.
“E’ un evento raro e drammatico. Ma casi di questi tipo di verificano una volta ogni tre, quattro, cinque anni. E’ il dato atteso nel mondo occidentale”, spiega ancora Ansaldi durante la conferenza stampa di Regione Liguria.
“Ci sarà massima trasparenza da parte della Regione”, ha aggiunto il governatore della Regione Liguria e assessore alla Salute Giovanni Toti. Venerdì sarà eseguita l’autopsia sul corpo della giovane.
“La paziente – hanno spiegato questa mattina da Asl2 – è stata ricoverata ieri mattina per il parto al termine di una gravidanza nella norma, in salute e con tutti gli esami di routine regolari. Lo stato di salute della paziente si è aggravato improvvisamente durante il decorso del parto ed è stato disposto l’immediato trasferimento in rianimazione”.
Il neonato è stato trasferito al Gaslini con una gravissima sofferenza da asfissia perinatale (assenza di attività cardiaca e respiratoria alla nascita). Le condizioni del piccolo rimangono molto gravi. “La prognosi è riservata” ha detto Ansaldi.
Le circostanze del decesso sono in fase di accertamento, l’azienda ha disposto immediatamente un’indagine interna per accertare la dinamica dei fatti ed è stata avvisata l’autorità giudiziaria che ha disposto l’indagine autoptica.
Intanto a Savona sono il dolore e lo sconcerto i sentimenti che, da alcune ore, pesano su quanti conoscevano Marika Galizia, la 27enne deceduta questa notte.
Figlia di un assistente capo della Questura di Savona aggregato alla Polfer di Albenga, Marika faceva parte di una famiglia molto conosciuta a Ceriale e nel ponente savonese: e proprio qui la notizia della sua scomparsa ha fatto rapidamente “il giro” lasciando di stucco parenti e amici.
Una tragedia che ha colpito anche e soprattutto il mondo dello sport. Da anni, infatti, la ragazza (originaria di Ceriale ma dal 2017 residente ad Andora) si dedicava all’arbitraggio calcistico ed era associata alla sezione di Albenga dell’Associazione Italiana Arbitri.