Genova. “Vorrei che il 2022 fosse l’anno di inizio dei lavori della Gronda. Se fa il commissario Toti o Superman per me è lo stesso“. Ma Superman chi potrebbe essere, se non sarà Toti? “Rixi. Vedo bene Rixi commissario“. Matteo Salvini lo dice col sorriso mentre conclude il punto stampa al gazebo della Lega dopo la visita al Salone Nautico. “Non fatemi commentare“, esordisce in risposta alla domanda specifica sull’ipotesi del governatore ligure in viste di commissario governativo alle autostrade, ipotesi “in discussione” come ha confermato ieri a Genova il ministro Giovannini.
Salvini e Toti si sono incontrati per qualche minuto durante il tour tra i superyacht a suon di selfie e incontri con gli espositori. Un appuntamento fugace, prima che il governatore si presentasse alla conferenza stampa sulla campagna di comunicazione per i vaccini in contemporanea alla comparsata del leader del Carroccio in piazza Rossetti. Le divergenze negli ultimi tempi non sono mancate: ultima, ma non per importanza, quella sul green pass obbligatorio che ha visto in Toti un ultrà e in Salvini un oppositore (anche se adesso rivendica i risultati ottenuti).
Molto meno incerto l’endorsement a Bucci sindaco bis, scenario che, in caso di riconferma nel ruolo di commissario straordinario, potrebbe vacillare secondo alcune interpretazioni della normativa vigente: “Penso che Marco, scelto in tempi non sospetti dalla Lega, come candidato civico abbia fatto un lavoro enorme e mi piacerebbe che continuasse a farlo. Non sono esperto di cavilli e burocrazia, ma se Genova è quello che è e se il ponte è rinato e tanti genovesi hanno ritrovato speranza è anche grazie al lavoro del Comune e di Marco”.
Sull’esito della sfida, il leader della Lega non ha molti dubbi: “Siamo già con la testa e col cuore al progetto e alla squadra e alla battaglia. Nella vita non si è mai tranquilli, ma a Genova penso che Bucci e la Lega arriveranno con tante cose fatte che la campagna elettorale la faremo con le foto di quello che abbiamo fatto“.
Come del resto è sicuro anche di fare bottino pieno alla prossima tornata: “Segnatevelo, io sono scaramantico per natura, a Torino dopo 70 anni vince la Lega con il centrodestra, nonostante i sondaggi, nonostante tutto. Ci ritroviamo a metà ottobre e vediamo chi aveva ragione. Io scommetto su Paolo Damilano, sulla Lega e sul centrodestra a Torino. I sondaggi non sono mai granché per il centrodestra, poi i voti arrivano al centrodestra. Quindi ci vediamo il 3 ottobre. A Milano, Roma, Napoli, Bologna ci sarà il ballottaggio. Contiamo di vincere al primo turno a Trieste piuttosto che a Novara. Contiamo di vincere a Savona e a Loano”.
E la federazione del centrodestra, tanto cara a Toti? “In cima alla mia agenda c’è ‘quota 100’ e il lavoro. Chiedete a Forza Italia: io ho fatto una proposta, non voglio forzare nessuno, se hanno voglia bene, se non hanno voglia bene lo stesso”, conclude.