In ostaggio

Tensione in centro storico, la polizia blocca il corteo degli anarchici: sfollati i bar in piazza Lavagna

I manifestanti avrebbero commesso danneggiamenti lungo il percorso: non possono lasciare la zona senza farsi identificare

Genova. Tensione oggi pomeriggio in centro storico dove era un programma un corteo con partenza alle 17.00 da piazza Banchi organizzato dagli anarchici contro l’applicazione della misura di sorveglianza speciale nei confronti di alcuni militanti.

Secondo quanto riferiscono fonti di polizia, alcuni anarchici lungo il percorso avrebbero commesso danneggiamenti, tra cui diverse telecamere di sorveglianza e forse un cavo della fibra ottica staccato, e per questo il questore ha stabilito di far interrompere il corteo. I manifestanti, una quarantina di persone sono stati così bloccati in piazza Lavagna, completamente chiusa da uomini in tenuta antisommossa. Un cordone di polizia si è messo di traverso anche in piazza Campetto.

I bar, affollati all’ora dell’aperitivo, sono stati prima sfollati e poi chiusi. Gli agenti della Questura hanno deciso di far uscire i manifestanti solo dopo averli identificati, in modo da individuare i responsabili dei danneggiamenti. Tra loro ci sono anche parecchi manifestanti arrivati da fuori Genova.

La situazione è tornata alla normalità poco prima delle 21.00 dopo una lunga mediazione e grazie anche al ruolo di alcuni avvocati. I manifestanti sono stati fatti uscire in fila indiana e filmati dalla polizia scientifica ma non identificati tramite documenti. Come da accordi in piazza Lavagna sono state lasciate le grosse aste di bandiera utilizzate nel corteo e dal carrello su cui era trasportata la cassa audio utilizzata per la manifestazione la Digos ha sequestrato un bastone di ferro e diversi fumogeni.

Indubbiamente una prova di forza muscolare quella della Questura di Genova che si è presa alcuni rischi soppesando da un lato la superiorità numerica rispetto ai manifestanti (circa 180 poliziotti contro una 40 di anarchici) e dall’altra la solidarietà ‘contenuta’ da parte delle altre realtà cittadine.

E così, nonostante l’oggettivo rischio di rinchiudere le persone in una piazza nel dedalo dei vicoli, non c’è stata tensione e i manifestanti hanno potuto lasciare la piazza in serata. Dopo l’analisi dei filmati però arriveranno le denunce per chi si è reso responsabile dei danni così come i fogli di via per i non genovesi,

Questa mattina gli anarchici avevano tenuto un presidio davanti al tribunale dove si teneva l’ennesima udienza in cui la procura di Genova chiede la sorveglianza speciale per un anarchico. Negli ultimi due mesi la misura era stata chiesta per due donne genovese, trasformata dal tribunale in sorveglianza semplice. Questa mattina il sostituto procuratore Federico Manotti ha ribadito la richiesta di sorveglianza speciale per un 47enne.

“Da Bologna a Cagliari, da Genova, Torino Firenze e Rovereto fioccano le richieste di applicazione della sorveglianza speciale, infame e odiosa misura fascista che vuole colpire in modo discrezionale condotte giudicate pericolose per la salvaguardia del sistema – avevano scritto gli anarchici in un documento pubblicato sul sito d’area Roundrobin.info in cui fra l’altro definiscono “stalker” il pm Manotti – Rispondere con determinazione e rabbia a questi continui attacchi è ormai sempre più necessario. Siamo consapevoli che il nostro nemico continuerà ad attaccarci cercando di limitare sempre di più le nostre libertà, noi però da tempo abbiamo scelto da che parte stare”.

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