Genova. “Oggi firmiamo il trattato di pace dopo la battaglia di Chioggia“. Il sindaco Marco Bucci ci scherza sopra citando Marco Polo e gli antichi screzi marinari, ma in effetti l’accordo di cooperazione sottoscritto oggi tra i Comuni di Genova e Venezia sancisce una “non belligeranza” che è difficile non ricondurre ai fatti storici. Due città di mare, due saloni nautici che, sebbene diversi, hanno sempre rischiato di erodersi a vicenda fette di mercato. “L’importante è arrivare a non farsi concorrenza“, rimarca il presidente di Confindustria Nautica Saverio Cecchi.
“È un accordo importante non solo per Genova e Venezia, ma per l’Italia – commenta il presidente ligure Giovanni Toti -. Le due capitali dei due principali mari si uniscono per la valorizzazione di un settore che cresce di oltre il 23% ma che molto spesso regaliamo a Paesi stranieri pur avendo in casa la maggior parte della produzione, sia di qualità sia di fatturato. Ci uniamo per fare del Salone di Genova e del Salone di Venezia due basi per allargare ancora la promozione della nautica nel nostro Paese e possibilmente per costruire una vera e propria economia che le ruoti intorno”.
Tra i punti oggetto dell’accordo ci sono “la condivisione strategica di informazioni, esperienze, competenze” anche tramite le società controllate come Porto Antico, la “promozione istituzionale reciproca”, la “cooperazione sinergica per mettere in relazione i porti liguri e i porti nord adriatici”. L’accento è posto in particolare sulle “nuove infrastrutture per la nautica“, in altri termini più porti turistici visto che “in Calabria – ricorda il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, firmatario dell’accordo insieme a Bucci – ci sono solo due marine e poco spazio per i megayacht mentre a Barcellona ci sono 800 posti”.
“Sono due saloni molto diversi – prosegue Toti – La nostra darsena è incomparabile rispetto agli altri saloni europei. Quello di Genova è il salone internazionale, generalista, della nautica piccola, grande e degli accessori, il salone per tutti. Il salone di Venezia, per la bellezza della location e la ristrettezza degli spazi, è un salone boutique perfettamente complementare. Oggi abbiamo una temibile concorrenza: tante barche che produciamo in Italia, di cui abbiamo oltre il 60% del mercato mondiale, vengono vendute a Dusseldorf, a Cannes, nel salone boutique di Montecarlo. Mettere insieme il salone di Genova, concorrenza unica Francoforte, e il salone di Venezia che può sostituire quelli di Cannes e Montecarlo crei un asse in grado di tenere qua non solo la produzione ma anche la vendita delle barche”.
“Vogliamo unire le nostre forze e lavorare assieme – conclude Bucci -. È un compito impegnativo al quale si associa Confindustria Nautica. Vogliamo proporci in Europa e nel mondo come numeri uno per i saloni. Venezia e Genova hanno due offerte completamente diverse che non si sovrappongono e questo ci permette di avere un’offerta ancora migliore. In concreto il vantaggio per noi è che sempre più competitivi rispetto agli altri saloni fuori dall’Italia”.