Genova. Con la riforma del catasto, sulla prima casa l’Isee si attesta intorno ai 69.384 euro, con il nuovo valore di mercato che tocca quota 75.587, ovvero 6.203 di differenza in valori assoluti, pari a una differenza percentuale dell’8,9%. È quanto emerge dalle simulazioni elaborate dal servizio Coesione e territorio della Uil Liguria che prendono in considerazione i valori dell’Osservatorio mercato immobiliare.
Quella del catasto è “una riforma attesa da più di 30 anni, dato che l’ultima revisione degli estimi catastali è datata 1989 – commenta Alfonso Pittaluga, segretario regionale della Uil Liguria -. Si potrebbe partire da una revisione dei valori vecchi, iniqui e che non corrispondono al reale valore degli immobili, eliminando i paradossi attuali per cui case di pregio nei centri storici hanno rendite catastali basse, mentre immobili situati in periferia e costruiti più recentemente hanno rendite catastali alte”.
L’ultima riforma del catasto è datata 1989, ma tra il 1996 e il 1997 tutte le rendite catastali sono state innalzate del 5%. A partire dal 2005, i Comuni possono chiedere all’Agenzia il “riclassamento” di singoli immobili o di intere aree. “Adesso rispunta la legge delega di riforma del sistema fiscale e, oggi come allora, le indicazioni sono che i vani catastali lasceranno lo spazio ai metri quadrati – spiega Alfonso Pittaluga -. Il valore di reddito potrebbe essere affiancato da quello medio di mercato, quindi le molte categorie catastali potrebbero essere troppo semplificate. La conseguenza? L’aumento delle rette o di un’uscita dalla protezione sociale. L’impatto non riguarderà solo le tasse che gravano sulla casa, ma anche l’Isee, l’indicatore che consente di ottenere agevolazioni e sconti dalle bollette alle rette per servizi quali asili, mense, Rsa”.
Il metro di rilevazione della Uil è calcolato su un appartamento situato in zona semi-centrale, mettendo a raffronto tali dati con le rendite catastali medie attuali (A2 e A3) nelle città capoluogo di Regione.
Una prima casa ai fini del calcolo dell’Isee aumenterà mediamente di 75mila euro con punte di 21mila euro a Roma, di 142mila euro a Milano e Venezia, 99mila euro a Trento, 76mila euro a Palermo.
“Questo processo di riforma dovrà significare una diversa e più equa ripartizione del prelievo fiscale sugli immobili – conclude Pittaluga – Ovviamente, sempre accompagnando questi percorsi ad una lotta quartiere per quartiere all’evasione fiscale sulla tassazione immobiliare italiana che ogni anno produce un minor gettito pari ad oltre 1 miliardo di euro”.