Genova. “È una polemica tra somari, lo dico con tutto rispetto per chi a 10mila euro al mese non ha neppure voglia di studiare su Internet le norme basilari del processo penale e civile della nostra Repubblica”. È la risposta del governatore Giovanni Toti agli attacchi dell’opposizione dopo che ieri in consiglio regionale è stata rinviata la mozione del M5s che impegnava la giunta a costituirsi parte civile nel processo sul crollo di ponte Morandi.
“Ci si può costituire parte civile, come è noto, dalla prima udienza preliminare fino alla prima udienza dibattimentale. Senza sapere il calendario, vado a spanne, sarà intorno ad aprile, maggio dell’anno prossimo – prosegue Toti -. Qualsiasi avvocato esperto di dibattimenti consiglierebbe di costituirsi parte civile una volta che si è visto come le pedine si sono schierate sul campo da gioco: non è una corsa a chi arriva prima alla cancelleria del tribunale, è un problema di tattica processuale che affronteremo con i nostri avvocati nel momento più opportuno”.
“Continuare da parte del Movimento 5 stelle, di Sansa e quant’altro variopinto mondo della sinistra a dire delle cose insensate su Autostrade, vuol dire non solo essere ‘ciucci’, ma non avere neanche imparato la lezione con le ripetizioni. Vuol dire continuare a raccontare menzogne ai cittadini, dopo essere andati in giro per la Liguria per due anni a dire che si potevano espropriare le autostrade, che avremmo rasato al suolo Benetton, che avremmo impiccato per le orecchie agli alberi i dirigenti e poi abbiamo scoperto che nulla di tutto ciò nella sua insensatezza era possibile. A questo punto comincio a pensare alla necessità di una fase psichiatrica“, conclude Toti.
“Riteniamo che il presidente e la giunta regionale debbano costituirsi parte civile nel procedimento penale istruito in relazione al crollo del Morandi, avanzando la richiesta risarcitoria per i danni subiti in conseguenza del tragico evento – aveva attaccato ieri Fabio Tosi, capogruppo del Movimento 5 Stelle -. In merito ho chiesto che si votasse una mozione a mia prima firma: per farlo era necessario invertire l’ordine dei lavori. La maggioranza purtroppo si è arrampicata sugli specchi con i soliti tecnicismi pur di non discuterla e votarla”.