Genova. “Il Comune di Genova si costituirà parte civile al processo sul crollo di ponte Morandi, l’avvocatura sta predisponendo l’atto di costituzione che sarà presentato all’udienza preliminare del 15 ottobre”.
A confermare ufficialmente e per la prima volta all’interno dell’aula del consiglio comunale quella che sarà la posizione dell’amministrazione civica è stata l’assessore agli Affari legali del Comune Lorenza Rosso, rispondendo a un’interrogazione a risposta rapida del consigliere del M5s Stefano Giordano. “Quasi una liberazione, finalmente” ha commentato sarcastico l’esponente pentastellato.
Sì perché la prima volta che i cinquestelle avevano provato a chiedere lumi alla giunta Bucci e al sindaco stesso sul tema era il 26 maggio del 2021. Si trattava di una mozione mai discussa come tanti altri ordini del giorno, articoli 54, richieste di commissioni e di consigli comunali monotematici. Quasi un parto, insomma.
Nella risposta al question time, arrivata quindi 120 giorni dopo le prime istanze, nessun altro riferimento alla trattativa privata di risarcimento alla città portata avanti con Aspi e più volte citata dal sindaco di Genova.
“Siamo felici che finalmente l’amministrazione dichiari ufficialmente che si costituirà parte civile – commenta Giordano – anche se questa risposta arriva 120 giorni la nostra prima mozione presentata sul tema in aula rossa, cosa che evidenzia non pochi problemi di trasparenza e democrazia”.
Da capire, ora, come stia procedendo la trattativa privata e riservata dell’amministrazione con il concessionario autostradale che, fino a oggi, ha versato tutte le rate del pagamento del nuovo viadotto ma che il Comune ha intenzione di sfruttare ancora per ottenere risorse utili allo sviluppo della città. Il fatto che Tursi abbia scoperto finalmente le carte sulla costituzione come parte civile al processo è indizio che la trattativa sta andando peggio del previsto?