Genova. Palazzo Doria in piazza Bonavino a Pegli, un gioiello architettonico del XVI secolo oggi sede del Museo Navale, nel corso degli anni è stato spesso oggetto di atti vandalici che hanno vanificato le opere di restauro realizzate con fondi pubblici, di recente grazie alla collaborazione fra Comune di Genova e Centro Universitario del Ponente.
A fronte alla deprecabile situazione ormai conclamata, il capogruppo di Italia Viva nel Comune di Genova Mauro Avvenente e il consigliere leghista Davide Rossi hanno presentato al Consiglio una mozione che è stata approvata all’unanimità.
L’assessore Stefano Garassino ha accolto con convinzione la richiesta di installare una recinzione intorno al palazzo, così come già accaduto per Palazzo Melis a Cornigliano, che protegga la facciata dalle scritte e dalle pallonate che la sfregiano o la rovinano. Garassino ha inoltre sottolineato l’opportunità di monitorare un bene pubblico così importante con un videocontrollo attivo ventiquattr’ore su ventiquattro.
Palazzo Doria risale al 1540 ed è stato costruito dal genovese Adamo Centurione, banchiere dell’imperatore Carlo V di Spagna. Sua figlia Ginetta sposò Gio Andrea Doria, che lasciò in eredità il palazzo al figlio Giannettino Doria, nipote favorito dell’ammiraglio Andrea Doria. Giannettino volle impreziosire la villa e il parco, progetto ambizioso a cui chiamò alcuni dei maggiori artisti del tempo, tra cui Galeazzo Alessi, Lazzaro Tavarone e Nicolosio Granello.
Il consigliere Avvenente ha sottolineato come se è giusto preservare e valorizzare un realtà del valore riconosciuto come Strada Nuova, sia ugualmente necessario tutelare beni di analogo valore presenti nelle periferie, certo destinati a tutta la città e non solo.