Contro il progetto

Nuovo forno crematorio a Staglieno, insorgono cittadini e comitati: “Nessuna notizia della Conferenza dei Servizi” fotogallery

Sarà chiesta un'audizione con il presidente del Consiglio Comunale e tutti i capigruppo del Comune "al fine di tentare un ennesimo confronto per poter annullare questa assurda ennesima servitù della Valbisagno".

crematorio a staglieno

Genova. Mentre dalle stanze di Tursi tutto tace, dal territorio arriva la protesta: parliamo del progetto del nuovo forno crematorio di Staglieno, sul quale doveva pronunciarsi la Conferenza dei Servizi, di cui però, al momento, non c’è più notizia.

E tornano quindi a farsi sentire i cittadini e i comitato contrari all’ipotesi: nelle scorse settimane hanno presentato, infatti, alla Conferenza dei Servizi le loro Osservazioni in merito a tale progetto menzionando le criticità e le molteplici problematiche del sito individuato dal Comune di Genova, “ribadendo quanto esposto sia nella presentazione del progetto presentato dal Comune alla commissione specifica delMunicipio IV Media ValBisagno, sia nella Seduta Comunale Commissione I e V – presentando una dettagliata relazione in cui si rappresentava la ferma contrarietà al nuovo impianto,ribadendo le criticità, i vincoli e le servitù della zona”, come sottolineano in un comunicato stampa diffuso questo pomeriggio.

Per questo motivo i comitati Cittadini Banchelle, Difesa Salute AmbienteGavetteValbisagno, Sant’Antonino,Difesa del Parco dei Forti e delle Mura di Genova e Italia Nostra, chiedono al Comune di Genova riscontri riguardo al progetto del nuovo Tempio Crematorio presso il Cimitero Monumentale di Staglieno.

Le principali osservazioni dei Comitati riguardano la salute e l’ambiente, considerato che la Valbisagno è molto penalizzata con il maggior numero di servitù e fonti di inquinamento: “infatti oltre ai 4 forni crematori della Socrem già esistenti, troviamo il Fangodotto, la Volpara, lo stoccaggio dell’amianto, l’isola ecologica più grande di Genova e di futura espansione, Recupoil, la rimessa AMT – scrivono – La viabilità è molto critica con il casello Genova-Est – 2 viadotti, con grandi problemi strutturali, il Mercato del pesce e altri siti commerciali come Bricoman, Spazio Genova e molto altro”

“Ma il principale impatto ambientale di questo tipo di impianti riguarda l’aria. Non esistono forni crematori a emissioni zero, l’impianto sarebbe una bomba ecologica in termini di qualità dell’aria con rischi alla salute dei cittadini grandi e piccoli, causa di malattie, anche gravi, per le emissioni di sostanze inquinanti – aggiungono – Inoltre la creazione del Crematorio causerebbe un grave impatto paesaggistico/ambientale, considerato che proprio nella zona circostante si trovano parecchi punti di richiamo paesaggistico, turistico e storico come il Trenino di Casella, Ponte Sifone con la casetta dei filtri, il percorso dell’Acquedotto Storico, il Tiro al volo nazionale e nella zona sovrastante a corona di tutto questo il Parco dei Forti e delle Mura”.

“Il nuovo impianto verrebbe a trovarsi in mezzo a zone abitate e caratteristici borghi nei quali vengono praticate coltivazioni ad orto, uliveti, alberi da frutto, diversi insediamenti di apicoltura,animali da cortile e d’allevamento, etc.e con le emissioni inquinanti di un nuovo impianto di cremazione queste attività sarebbero compromesse. Infine l’area dove dovrebbe essere collocato l’impianto, è un’area soggetta a vincolo idrogeologico, sulle tavole del PUC il fianco del monte Veilinoche sovrasta la zona oggetto del nuovo insediamento è indicato come frana attiva.
Il silenzio del Sindaco Bucci e del Vicesindaco Nicolò lasciano i cittadini senza risposte sulle loro richieste e presuppongono scelte che prediligono interessi economici di pochi soggetti a discapito della collettività”.

Per questo motivo sarà chiesta un’audizione con il presidente del Consiglio Comunale e tutti i capigruppo del Comune “al fine di tentare un ennesimo confronto per poter annullare questa assurda ennesima servitù della Valbisagno”.

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