Genova. Il caldo torrido di agosto ha mollato la presa ma gli animi restano bollenti a Certosa, dove sono entrati nel vivo i lavori per il prolungamento della metropolitana in via Canepari e quelli per la linea del Campasso destinata a far passare in mezzo a decine di palazzi i treni merci che sfrutteranno il Terzo Valico. Nel pomeriggio è andata in scena la protesta degli abitanti, rimasti esclusi dalla commissione comunale itinerante sul tema e riconvocati tra una settimana dopo una lunga trattativa.
Una volta arrivati i consiglieri sul posto, il presidente Davide Rossi (Lega) ha proposto ai comitati di partecipare lo stesso al sopralluogo, nonostante la mancata convocazione. Ma Enrico D’Agostino, presidente del comitato Liberi Cittadini di Certosa, ha rifiutato l’offerta: “Noi rimaniamo qua, vi seguiamo passo per passo ma non entriamo nel cantiere. Ci state prendendo in giro. Dovevate invitarci perché è nostro diritto“.
E così hanno fatto i residenti, che hanno inscenato un piccolo corteo di protesta con fischietti e altri oggetti rumorosi fino alla zona tra via Persio e via San Bartolomeo della Certosa. Qui, grazie alla mediazione dell’assessore Matteo Campora, è stato concordato di sospendere la commissione e rimandarla a venerdì della settimana prossima, il 17 settembre alle 16.00. Ma poi la riunione ristretta ai consiglieri è proseguita lo stesso e la protesta è ripresa. “Non possiamo farci dire da uno col megafono cosa dobbiamo fare”, ha rimarcato la capogruppo della Lega Lorella Fontana. Contrario a fermare i lavori anche Mario Baroni (Cambiamo!). Alla fine ha prevalso la linea “morbida” , la commissione si è sciolta ed è stata rinviata.
“La commissione, in base ai regolamenti legati al Covid, era prevista alla presenza dei consiglieri comunali e dei presidenti dei Municipi, poi ci sarebbe stata una commissione in videoconferenza aperta a tutti alla settimana successiva – spiega Davide Rossi -. Alla fine, col caos che si è creato, abbiamo preferito sospendere la commissione e aggiornarla a venerdì 17. Non c’era la volontà di escludere nessuno, anzi, anche nella convocazione precedente abbiamo fatto in modo di coinvolgere tutti”.
“La maggioranza di centrodestra aveva stabilito che al sopralluogo potessero partecipare solo i consiglieri comunali, scatenando l’insofferenza dei tanti cittadini che da mesi lamentano di non essere ascoltati dal Comune sui disagi connessi ai cantieri della metropolitana, e all’esercizio della ferrovia del Campasso – commenta il Pd in una nota -. Resta l’amarezza per uno scontro che si poteva evitare, utilizzando il buon senso e il dialogo con i cittadini.
Nel frattempo sono stati rimandati di due settimane anche i lavori di demolizione del civico 2 di via Ariosto, decisione presa per consentire a due famiglie del palazzo vicino, temporaneamente evacuato, di trasferirsi altrove. In questi giorni, ha spiegato Manuela Sciutto, dirigente dell’unità di progetto grandi infrastrutture del Comune di Genova, sono in corso le operazioni di strip out, cioè rimozione di porte, finestre, serramenti e canne fumarie. Secondo le verifiche non ci sono tracce di amianto.
L’abbattimento del palazzo inizierà il 20 settembre durerà circa una settimana, poi bisognerà smaltire le macerie e si passerà alle fasi successive del cantiere. Tra le preoccupazioni maggiori dei residenti c’è proprio l’impatto dei lavori in termini di rumori e soprattutto di polveri, che dovrebbero essere monitorate con una centralina gestita dall’Arpal.