Genova. Da anni sotto il sole e la pioggia, rotte in più punti e quasi dimenticate dalla città. Queste sono le maioliche del maestro Lele Luzzati che si trovano negli spazi della scuola Andersen di Sant’Eusebio, e che da anni risultano “abbandonate”, o quasi, a se stesse, con il rischio di andare perdute per sempre.
Opere uniche, realizzate negli anni 80 come decorazione dell’edificio scolastico sorto sopra il rio Mermi durante la stagione di edilizia popolare che ha coinvolto in quegli anni il quartiere collinare della Val Bisagno, sulle alture di Molassana. L’allestimento pensato dal maestro, che per il mondo dell’infanzia ha dedicato gran parte della sua arte, oltre ad un ciclo di personaggi fiabeschi e mitologici realizzati su piastrelle esterne, si completa con dei grandi murales realizzati negli spazi comuni della scuola. E anche queste grandi opere d’arte negli anni hanno subito trattamenti non sempre all’altezza, come l’applicazione di plexiglas inchiodato direttamente sui disegni.
Uno spettacolo decisamente deprimente, soprattutto nell’anno in cui Genova festeggia il centenario del suo celebre concittadino ammirato in tutto il mondo: ed è solo grazie all’intervento delle insegnanti e della dirigenza della scuola che le piastrelle cadute e rotte non sono andate perdute ma sono state “messe in salvo” e conservate in qualche modo in attesa di un intervento conservativo completo.
“In questi anni abbiamo segnalato più volte la situazione al Museo Luzzati, almeno fino alla sua esistenza al Porto Antico – spiega Roberta Bo, insegnante e consigliera del Municipio IV Media Val Bisagno – avevamo fatto fare anche un preventivo per il recupero e il restauro, rimasto però senza seguito in qualche cassetto dal 2018“.
Una situazione paradossale che vede a rischio conservazione alcune delle opere più particolari di Luzzati nell’anno in cui in città di sono organizzati diversi eventi per celebrare la memoria artistica del grande maestro: “Il progetto che vorremmo lanciare – spiega Roberta Bo – è quello di mettere in salvo le opere e renderle fruibili a tutti, magari organizzando giornate speciali di apertura al pubblico insieme al Fai e alla Soprintendenza delle Belle Arti”.
“Prendo atto della situazione e cercheremo di attivarci in tal senso – ha dichiarato a Genova24 l’assessore Pietro Piciocchi, che tra le tantissime deleghe ha anche quella per la manutenzione del patrimonio comunale istituzionale e scolastico – sulla Andersen stiamo investendo parecchi soldi per la messa in sicurezza e gli adeguamenti strutturali, con circa 450 mila euro impegnati per il rifacimento della copertura, la sostituzione di tutti gli infissi e il rifacimenti di alcuni spazi interni”.
“Questa è un partita fondamentale per il nostro municipio – spiega il presidente Roberto D’Avolio – perchè abbiamo tra le mani un patrimonio unico abbandonato da troppo tempo, e che potrebbe diventare un fiore all’occhiello per tutta la Val Bisagno”.