Analisi del 3-0

La Sampdoria gioca da grande: pazienza, solidità e qualità

La Sampdoria fa come il gatto con il topo nel primo tempo, micidiale nella ripresa, glaciale nel gestire il finale

Sampdoria Vs Inter

In crescendo. Così è stata la Sampdoria contro l’Empoli. Un andamento da freccia in su nel match odierno che rispecchia anche i risultati in campionato: sconfitta di misura con il Milan, pareggi di prestigio con Sassuolo e Inter e vittoria netta contro l’Empoli.

I blucerchiati sono stati pazienti, hanno liberato la qualità e poi hanno mostrato solidità. Tre doti delle squadre grandi, che non necessitano di novanta minuti di dominio assoluto per venire a capo delle partite.

La pazienza è stata evidente nella prima parte del primo tempo. La Sampdoria ha giocato con la difesa bassa e ha badato principalmente a contenere l’Empoli. Qualche occasione i toscani l’hanno creata, ma l’impressione è che se la Samp si fosse buttata a capofitto in attacco i toscani avrebbero avuto l’energia per fare più male. Capacità di aspettare premiata dal goal di Caputo, giunto su assist di Candreva a coronamento di un’azione magistrale. La grandi squadre spesso fan così.

Trovato il vantaggio, la Sampdoria ha poi cercato con insistenza la vittoria con la qualità, forte dei maggiori spazi lasciati dall’avversario. La Sampdoria ha sfoderato tutto il proprio potenziale offensivo, distribuito ad arco da destra a sinistra. Benissimo Candreva, assist al bacio e goal da favola, super Caputo (doppietta), garanzia Quagliarella, in crescita Damsgaard. Tre goal in totale e altre situazioni che avrebbero potuto rendere il passivo per l’Empoli ancora più pesante.

La solidità: la squadra ha tenuto botta all’iniziale forcing dell’Empoli senza disunirsi. Pur concedendo qualcosa, la sensazione è sempre stata quella di una formazione in grado di occupare il campo con ordine. Finita la lunga sfuriata che ha portato le reti e a risultato acquisito, la Sampdoria ha condotto con tranquillità gli ultimi scampoli di gara. Palla all’Empoli, ma occasioni praticamente zero.

Un plauso a Roberto D’Aversa. La mancanza di vittorie nelle prime tre giornate (seppur positive) e la prospettiva di giocare contro Napoli e Juve avrebbero potuto portare frenesia tra i blucerchiati, consapevoli dell’importanza di vincere a Empoli. Così non è stato, testimonianza di una squadra matura, quindi “grande”, e consapevole della propria forza. La Sampdoria ha giocato come il gatto con il topo, legittimando un successo netto nel risultato e nelle occasioni.

Doppiamente bravo D’Aversa, che  in questo inizio di stagione non ha stravolto il lavoro di Ranieri. Di allenatori “filosofi” è pieno il mondo, di quelli che a costo di far vedere la propria impronta vanno contro le caratteristiche dei giocatori. Complimenti da condividere con la società, che ha scelto un mister in linea con la proposta di gioco e gli effettivi a disposizione, visto il lavoro che il tecnico aveva portato avanti con successo nel suo primo Parma.

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