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La relazione della Dia: “Le aree portuali della regione sono lo snodo cruciale per i traffici di droga”

"In generale i periodi di lockdown hanno fatto registrare una generale flessione dei reati di criminalità diffusa"

diga porto vado ligure

Savona. “Le aree portuali della regione (Genova, La Spezia e Vado Ligure) sono lo snodo cruciale per lo smercio dei carichi di droga”. E’ quanto riportato nella relazione del secondo semestre 2020 presentata al Parlamento dalla Direzione Investigativa Antimafia.

“Se i periodi di lockdown hanno fatto registrare una generale flessione dei reati di criminalità diffusa – si legge ancora -, sul versante del traffico di stupefacenti i sodalizi maggiormente attivi avrebbero dimostrato una efficace capacità di adattamento”.

I dati a livello regionale: “In Liguria è stata sequestrata il 39,67% della cocaina a livello nazionale che risulta importata principalmente attraverso il porto di Genova posizionandosi prima di Gioia Tauro e di Livorno2.

“In tale ambito – prosegue – un dato ormai addodato è il coinvolgimento delle espressioni ‘ndranghetiste radicate sul territorio che risultano in grado di avvalersi di basi logistiche liguri per l’importazione di cocaina”.

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