Genova. Alla fine, come prevedibile, non si è verificato alcun disordine legato alle proteste no green pass né alla stazione di Genova Piazza Principe, né a quella di Brignole né nelle altre stazioni sul territorio. Non si può neppure parlare di un vero e proprio flop perché la “piazza” no green pass che ogni sabato da qualche settimana a questa parte manifesta a Genova si era ufficialmente dissociata dagli annunciati blocchi, promossi più che altro da alcuni gruppi Telegram.
A Principe, circondate da un dispositivo ingente di forze dell’ordine – pronte a blindare l’area in caso di problemi – le persone arrivate per dire no al green pass (e no al vaccino) nel primo giorno di obbligatorietà del certificato verde per viaggiare su Intercity e Frecce si contavano sulle dita di una mano.
Pochissimi. Alcune donne e uomini – volti già visti nelle manifestazioni del sabato pomeriggio – si sono presentati, convinti che ci sarebbe stato anche qualcun altro ma si sono trovati di fronte a molti poliziotti, molti funzionari della Digos, e moltissimi giornalisti con smartphone, taccuini e videocamere pronte a riprendere qualcosa che non è avvenuto.
Una denuncia e una persone accompagna in questura. Qualche momento di tensione si è vissuto soltanto quando una donna, a cui la polizia ha chiesto i documenti, si è rifiutata di consegnarli e ha preso a insultare gli agenti. Alla fine si è convinta a fornire le generalità ma è stata denunciata per oltraggio. Un’altra manifestante, anche lei per aver rifiutato di mostrare i documenti, è stata portata in questura per l’identificazione.
Già dalla notte scorsa la polizia, su indicazione del Viminale, aveva messo in sicurezza la stazione ed era pronta a fermare chiunque si mettesse nelle condizioni di bloccare i treni e il pubblico servizio ma già in mattinata l’atmosfera era parsa, tutto sommato, piuttosto rilassata. I primi controlli del green pass sono stati svolti non solo a bordo, dai capitreno, ma anche sui binari, da addetti Trenitalia.
Treni in ritardo, ma i green pass non c’entrano. Durante le ore della presunta manifestazione si sono verificati alcuni lievi ritardi nella circolazione dei treni. Il momentaneo blocco era dovuto a un guasto alla rete elettrica Rfi nel nodo di Principe e assolutamente non legato alle proteste. Il problema è rientrato nel giro di mezzora circa.
“Ci dissociamo”. Secondo gli organizzatori genovesi delle proteste No green pass la promessa del blocco dei treni era, in realtà nata sui social come “trappola” per boicottare il movimento, per screditarlo agli occhi della maggior parte dei cittadini. Che ci sia un disegno di questo tipo dietro gli annunci è difficile capirlo, ma intanto hanno avuto ben poca fortuna.
Una nuova manifestazione – sempre attraverso Telegram – è prevista per domani, giovedì 2 settembre, sotto i palazzi delle Regioni di tutta Italia, Liguria compresa. Alle 18e30, sempre di domani, in piazza contro i green pass anche Italexit, che dà appuntamento ai genovesi in piazza Matteotti.