Genova. “La situazione è scorrevole, non registriamo criticità nel controllo ai green pass ai varchi che abbiamo individuato. L’adesione del personale assunto a tempo indeterminato, circa 2500 persone alla campagna vaccinale promossa dall’Ateneo è oltre l’80% e quel 20% mancante potrebbe avere ottenuto la somministrazione ricorrendo ad altre strutture”.
Lo dichiara il rettore dell’Università di Genova Federico Delfino, a margine della firma della convenzione quadro con Rina.
Delfino non si lascia andare a troppi commenti su alcune dichiarazioni di illustri docenti universitari, da Alessandro Barbero in giù, contrari al green pass obbligatorio all’Università: “C’è un movimento no green pass, mi risulta aderente all’idea del vaccino ma che non gradisce l’utilizzo dello strumento per l’accesso. Sono rettore di un’università pubblica, c’è una legge e noi la applichiamo, credo comunque che ci sarà una discussione in parlamento sulla conversione del decreto e lì il governo potrà ritarare eventualmente l’azione”.
Il rettore non nasconde che è attivo il confronto con la componente del personale che non è in linea con il green pass obbligatorio: “C’è una comunità accademica molto civile in tutte le sue componenti, non mi sono stati segnalati casi particolari. Il nostro mondo si sta aiutando con molta coesione”.
Le lezioni riprenderanno in presenza con un riempimento delle classi mediamente al 50% come da regole del Miur. La didattica sarà mista, con studenti a rotazione in aula e altri collegati in streaming sicuramente per tutto il primo semestre.
“La situazione è molto fluida − afferma Delfino − ci aggiorniamo di mese in mese. I numeri sono migliori grazie ai vaccini, il mantenimento delle mascherine e il distanziamento è ancora necessario in questi mesi di ripresa”.