Genova. Ha avuto il Covid a marzo 2020, primo tra i blucerchiati. Anche per questo è stato scelto come rappresentante della squadra alla presentazione del progetto Sampdoria Biosafe, che ha visto la sostituzione delle lampadine di spogliatoi e ambienti al centro sportivo di Bogliasco, con quelle di tecnologia Biovitae, la cui luce uccide batteri e virus.
Manolo Gabbiadini ricorda quel periodo: “Abbiamo vissuto un periodo particolare, come tutti: in squadra c’erano 15 positivi, un ‘bel’ colpo. Poi grazie al dottor Baldari che ci ha seguito molto bene, siamo riusciti a uscirne e a essere brillanti per finire il campionato. Alla luce di quello che ho passato un anno e mezzo fa, oggi la prevenzione diventa fondamentale. Questa è un’invenzione che può far comodo alla nostra salute e a quella di tutti, ben venga”.
Stava bene sino all’infortunio della prima giornata, Gabbiadini: “Ero partito con il ritiro, ero contento dopo un periodo in cui non riuscivo a dare continuità”.
Ora il recupero: “Stiamo seguendo un protocollo con il dottore, i fisioterapisti, il preparatore e a breve faremo accertamenti, ma non so dare ancora tempistiche sul rientro, ma sta andando tutto bene. Lavoriamo giorno dopo giorno”.
Gabbiadini giudica bene il mercato blucerchiato: “La squadra ha mantenuto nomi importanti nonostante fossero richiesti dal mercato”. Il 4-2-3-1 di D’Aversa lo soddisfa: “Ci troviamo bene anche se quando si cambia allenatore ci vuole un po’ di tempo”. Su Caputo: “Lui è un grandissimo attaccante e ci può dare una mano, così come gli altri giovani arrivati. Sarà un campionato lungo, abbiamo bisogno di tutti”.