Genova. Domani, venerdì 24 settembre, Fridays for Future scende in piazza in tutta Italia e anche a Genova per lo sciopero globale per il clima sotto l’hashtag #UprootTheSystem, “sradica il sistema”.
L’appuntamento è alle 9.00 ai giardini di Brignole. Da qui i manifestanti formeranno un corteo lungo via Cadorna e via XX Settembre fino a piazza De Ferrari dove si fermeranno per informazioni, happening e musica. Da parte degli organizzatori l’invito è quello a “manifestare in sicurezza” con mascherine e distanziamento.
“Dopo tre anni da quando hanno iniziato a scioperare, i responsabili politici continuano a parlare, parlare, parlare. Facendo credere che si stia facendo qualcosa, quando non è così: il 2021 è previsto essere l’anno con le emissioni più alte di sempre”, spiegano gli organizzatori del movimento nazionale.
“Il movimento continua a chiedere che questa crisi venga affrontata realmente, e non a parole. E sta mettendo un’enfasi speciale sulle diseguaglianze e le ingiustizie tra i Paesi e anche all’interno degli Stati stessi. Le vittorie storiche dell’azione collettiva hanno dimostrato la necessità per i giovani di restare uniti nella lotta per la giustizia sociale e tra le generazioni”, proseguono
“Anche dopo che il mondo intero è stato testimone di una pandemia, stiamo ancora lottando per i nostri diritti di base come aria, cibo e acqua sani. Ma i nostri diritti sono più di questo. Non c’è uguaglianza finché l’intera crisi non viene gestita con l’approccio intersezionale e tutta l’oppressione sociale sistematica viene risolta. È così impossibile vedere che l’uomo non è il padrone del mondo? Stiamo perdendo tempo e stiamo perdendo le nostre vite a causa dell’avidità delle élite e delle loro guerre di potere del Nord globale. Sono in gioco il nostro presente e il nostro futuro”, dice Atlas Sarrafoglu dalla Turchia.
“Il momento migliore per agire sarebbe stato 30 anni fa, ma il secondo momento migliore è oggi. È una responsabilità, ma anche un’opportunità. Non risparmiare energie, non aspettare, dai il massimo questa volta, perché c’è bisogno di tutti”, conclude Giacomo da Forlì.