Progetto

Cure a domicilio dopo l’autotrapianto: l’accordo tra San Martino, Regione Liguria e Ail

L'obiettivo è quello di una riduzione dei tempi di degenza media post trapianto autologo, offrendo un percorso di ospedalizzazione post trapiantologica a domicilio

Ambulatorio mobile asl3

Genova. La Giunta regionale su proposta dell’assessore alla Sanità Giovanni Toti ha deliberato oggi la realizzazione del “Progetto trapianto autologo con ospedalizzazione a domicilio (TOD)” elaborato in comune tra AIL Genova (Associazione italiana contro leucemie, linfomi e mieloma) e l’Ospedale Policlinico San Martino di Genova. I costi per la realizzazione dell’iniziativa proposta trovano copertura nel Fondo sanitario indistinto attribuito alle Aziende e agli Enti del SSR per l’esercizio 2021 mentre AIL parteciperà con un cofinanziamento di 135mila euro. “Grazie a questa iniziativa – ha spiegato il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti – i pazienti che si sottopongono ad autotrapianto per malattie ematologiche importanti non saranno più costretti alla degenza di un mese in una camera sterile dell’ospedale ma al dodicesimo giorno, se i valori lo permetteranno, saranno mandati a casa seguiti dall’ assistenza domiciliare di AIL.

L’obiettivo è quello di una riduzione dei tempi di degenza media post trapianto autologo, offrendo un percorso di ospedalizzazione post trapiantologica a domicilio, capace di garantire al paziente i controlli, l’assistenza medica e infermieristica e le terapie necessari nel periodo post trapianto, presso il domicilio del paziente. Tale servizio consiste nell’effettuazione, nel luogo di vita del malato, dei principali interventi diagnostici e terapeutici normalmente fruibili in ospedale, eventualmente integrati, per prestazioni particolari, da una breve presenza nella struttura sanitaria, con accesso e trasporto facilitati; le prestazioni domiciliari previste dal progetto rappresentano l’insieme organizzato dei trattamenti medici e infermieristici, necessari per stabilizzare il quadro clinico dei pazienti autotrapiantati, assistendoli nel graduale recupero della piena funzione ematopoietica post trapianto, con la profilassi e il trattamento antiinfettivo, l’idratazione e l’eventuale terapia trasfusionale che si rendessero necessarie nel decorso, fino alla completa autonomia”.

A seguire i pazienti nel loro percorso di recupero tra le mura domestiche sarà l’AIL che provvederà anche a fornire i supporti e le attrezzature ad ogni singolo paziente: “Ogni giorno manderemo al domicilio del paziente un medico e un infermiere che seguirà passo passo il percorso di recupero in massima sicurezza – spiega Liliana Freddi, presidente dell’AIL -. Ovviamente il nostro obiettivo è quello di alleviare il percorso psicologico dello stesso paziente che certamente trarrà un grande beneficio dall’assistenza al proprio domicilio. Poi ovviamente ci sarà anche un risparmio economico visto che a casa potranno essere assistiti otto pazienti contemporaneamente liberando altrettante camere all’ospedale. Resteranno sempre due letti disponibili all’Ospedale San Martino, pronti ad accogliere chi ne avrà necessità”.

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.