Genova. Una barriera sommersa a quattro metri di profondità per disinnescare la furia delle onde e mettere al riparo la falesia sul mare e le case costruite li sopra. Questo il progetto presentato dal Comune di Bogliasco che prevede l’allestimento di una vera e propria diga di scogli sul fondale davanti a Punta Demoa, in località Fontana, lunga una cinquantina di metri e larga 16 che si ‘aggancerà’ alla barriera di massi già presente e agli scogli del litorale.
Il progetto prevede la costruzione di una struttura trapezoidale a forma di arco a pochi metri dalla linea di costa, con una base di 16 metri e una larghezza di otto in sommità, sommità che arriverà a circa 2 metri di profondità rispetto al livello del mare, partendo da un fondale di circa 4 metri. La struttura e l’aspetto sarà simile a quella progettata per proteggere la Marinella di Nervi, anche se di dimensioni ridotte.

Stando al progetto, in questi giorni al vaglio degli uffici tecnici di Regione Liguria per la valutazione di impatto ambientale, la struttura sarà costruita senza ausilio di ancoraggi di cemento, ma fissata grazie al peso dei massi utilizzati, che varierà dalle 8 alle 13 tonnellate ciascuno. Si sta valutando se utilizzare in parte materiale reperibile in loco. La barriera sarà interamente sommersa, tranne nella parte più a levante dove l’attuale scogliera artificiale sarà sistemata e inglobata, e, stando alle tavole, in parte ingrandita e con la sommità resa piana per una area di lunghezza di 5 metri.

Il progetto non è scevro da alcune criticità, soprattutto di carattere ambientale: stando alla relazione di compatibilità allegata al progetto, nell’area prevista dalla costruzione della massicciata sarebbero presenti alcuni insediamenti di posidonia, la pianta acquatica mediterranea tutelata per via delle sue capacità rigenerative dell’habitat marino. Ma non solo: in tutto il litorale della zona sussiste il vincolo paesistico ‘Bellezze d’insieme per la “Fascia costiera di Bogliasco e Pieve Ligure’. Per questo motivo la valutazione dell’impatto dovrà mettere a sistema la capacità stimata della struttura di ridurre del 50% la forza delle onde con l’inevitabile impatto visivo della costruzione. Sicurezza e bellezza, due esigenze sempre più contrapposte per il fragile territorio della nostra regione.
