Obiettivi

Amiu, nel bilancio di sostenibilità la filosofia di “Chiudere il ciclo dei rifiuti”

Messe in evidenza alcune specifiche domande che vengono fatte dagli utenti-cittadini come: “Perché devo pagare la Tari?

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Genova. Presentato quest’oggi “Chiudiamo il cerchio”, quarta edizione del bilancio di sostenibilità del Gruppo Amiu.

Il presidente di Amiu Pietro Pongiglione dichiara: “La scelta del titolo, che fa riferimento al nostro piano industriale in sviluppo nei prossimi 15 anni, è un chiaro messaggio di fiducia, speranza e impegno di ogni uomo e donna di Amiu sia nell’anno passato, sia per gli anni a venire. La strada da percorrere è tracciata e sicuramente a tutti i livelli dobbiamo lavorare ancora molto ma i nostri specifici impegni ci vedono sempre attenti per quanto riguarda ambiente, innovazione, socialità e legalità”.

Il documento, che in versione digitale è scaricabile dal sito di Amiu, racconta i temi economici, ambientali e sociali di maggiore rilevanza per l’azienda, il suo Gruppo e i portatori di interesse coinvolti (stakeholder) attraverso dieci temi materiali come: imparare la differenziata, impianti sicuri e sostenibilità, capacità di innovare, insieme per delle città più belle e pulite, dove vanno a finire i rifiuti, lotta allo spreco e prevenzione del rifiuto, il valore delle isole ecologiche, la tariffa rifiuti, il presidio del territorio e il valore delle proprie persone.

Il bilancio di sostenibilità è stato redatto in accordo ai più diffusi standard internazionali di rendicontazione non finanziaria e su base volontaria con l’obiettivo di promuovere la trasparenza e la consapevolezza di tutti i portatori di interesse sulla complessità delle sfide che Amiu dovrà affrontare e su come l’azienda si sta attrezzando per portarle a compimento.

Per questo motivo sono state messe in evidenza alcune specifiche domande che vengono fatte dagli utenti-cittadini come: “Perché devo pagare la Tari? Cosa fate per prevenire la produzione dei rifiuti? Perché non posso lasciare un ingombrante di fianco al cassonetto?”. Queste sono solo alcune delle domande a cui il documento ha provato a rispondere, cercando di rendere visibili quei servizi essenziali che spesso tendiamo a dare per scontati.

Matteo Campora, assessore all’Ambiente del Comune di Genova evidenzia: “Il 2020 è stato certamente un anno impegnativo che tutta Amiu, e non solo, ha affrontato con grande impegno: la pandemia mondiale continua ad essere presente e questa ci pone comunque davanti a nuove sfide. Il nuovo contratto di servizio, che è iniziato proprio nel 2021, darà le basi utili e durature per una ripresa anche del territorio. Territorio e cittadini che devono essere coinvolti in prima persona, perché solo con la partecipazione si può arrivare a risultati concreti nel campo ambientale. L’emergenza sanitaria ci ha insegnato che i risultati si ottengono solo con la collaborazione di tutti. Amiu e il Comune sicuramente devono fare la propria parte, garantendo un servizio puntuale e di qualità, ma tutti devono essere parte attiva in questi processi”.

Simone Ferrero, consigliere delegato all’ambiente della Città Metropolitana afferma: “Abbiamo capito da tempo che un sistema di economia lineare del “prendi, usa, butta” non è più sostenibile. Dobbiamo fare il possibile per chiudere questo cerchio, riducendo a monte il consumo di risorse e a valle la produzione di rifiuti in un’ottica di vera economia circolare. Il percorso è ancora molto lungo, anche perché scontiamo una criticità strutturale nella nostra Regione dovuta principalmente alla mancanza di impianti. Ma abbiamo obiettivi ambiziosi e il Bilancio di Sostenibilità prova a dare qualche esempio concreto dell’impegno che viene utilizzato tutti i giorni di attività dal Gruppo Amiu”.

 

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