Genova. E’ convocata per mercoledì dal commissario straordinario del Terzo Valico Calogero Mauceri la riunione d’urgenza dopo che il consorzio Ctg (Pizzarotti e Collini) ha messo in cassa integrazione oltre 300 lavoratori del cantiere.
Alla riunione parteciperà Rfi, che sta portando avanti i lavori, le imprese interessate e i sindacati. Il consorzio nelle ultime settimane avrebbe chiesto al Cociv, il consorzio che coordina il maxicantiere, una variante in corso d’opera, ovvero più soldi (circa 40 milioni di euro) per impegni non preventivati e maggiori costi.
Il vertice di mercoledì – preceduto il giorno prima da un incontro tra Giovannini e la sottosegretaria Bellanova – dovrebbe servire a sbloccare l’impasse ed evitare che si accumuli un ulteriore ritardo rispetto alla fine dei lavori che, se si esclude il completamento da Voghera a Pavia, è fissata – al momento – al 2024. Con 53 chilometri di tracciato, 37 dei quali in tunnel, è una delle grandi opere del Paese, attesa da oltre 40 anni.
La cassa integrazione applicata da Ctg, se confermata, fermerebbe il cantiere per tre mesi su due dei cantieri attivi del Terzo Valico (Cravasco e Castagnola, tra Liguria e Piemonte) ma, a catena, si ripercuoterebbe almeno in parte sugli altri quattordici.
Sulla questione toni rassicuranti (e rassicurati) dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti: “Ho sentito in queste ore commissario straordinario del Terzo Valico Calogero Mauceri, il quale mi ha assicurato di essere al lavoro per risolvere il contenzioso, che comunque non interferisce con il cronoprogramma dei lavori, riguardando solo una delle fonti di scavo e coinvolgendo solo una parte limitata dei lavoratori impiegati nella realizzazione dell’opera. Per noi le infrastrutture sono fondamentali per lo sviluppo della Liguria e monitoreremo che non vi sia neanche un minuto di ritardo”.