Genova. È già allarme negli ospedali liguri dopo il demansionamento o la sospensione senza stipendio dei primi sanitari no-vax, come stabilisce la procedura prevista dal governo Draghi. Secondo quanto riporta stamattina Il Secolo XIX, l’ospedale San Martino sta aprendo un bando urgente per l’assunzione a tempo determinato di 50 infermieri che verranno a mancare dai reparti.
Dopo le prime 21 lettere recapitate dalla Asl 3 genovese una settimana fa, continuano ad arrivare i provvedimenti che si avviano a raggiungere il centinaio. Negli scorsi giorni 10 erano stati sospesi nell’area di competenza della Asl 3, in 9 erano stati sospesi all’ospedale San Martino e uno al Galiera, un tecnico di laboratorio. E 56 nuove procedure sono partite nelle scorse ore.
In tutta la Liguria sono stimati in più di 500 gli operatori sanitari che non sono in regola con la posizione vaccinale e non hanno manifestato l’intenzione di riparare (se non, magari, con una prenotazione fittizia alla quale poi non si sono presentati). Numeri che metterebbero in crisi un sistema sanitario già fragile per le storiche carenze e fiaccato da mesi di pandemia.
Il problema era stato ampiamente preannunciato. Fu proprio il direttore amministrativo del San Martino, Salvatore Giuffrida, a paventare a Genova24 gli effetti perversi del decreto che stabiliva l’obbligo vaccinale: da un lato nulla da dire sulla necessità di avere personale immunizzato, dall’altra grande preoccupazione perché sostituire i renitenti non sarebbe stato semplice. All’epoca si parlava di 400 infermieri non vaccinati al San Martino, cifra che nel frattempo si è ridimensionata, ma non abbastanza per non generare apprensione.
“Spero che il personale sanitario, richiamato dalle massime istituzioni dello Stato, abbia un sussulto e vada a vaccinarsi, altrimenti applicheremo la legge – aveva commentato il presidente Giovanni Toti -. Tutto quello che troviamo sul mercato noi già lo assumiamo. Nell’ultimo anno tra Oss e amministrativi sono state assunte centinaia e centinaia di persone. Il limite massimo alle assunzioni è la capacità di trovare professionalità nel nostro Paese, e questo potrebbe essere un problema. Spero che tutti agiscano con responsabilità”.