Genova. “Non c’è da temere che processi come ponte Morandi e altri possano svanire. Il lavoro della riforma è portare a tempi brevi, non vanificare i processi”. Lo ha detto la ministra della Giustizia Marta Cartabia dopo aver incontrato i parenti delle vittime al termine della cerimonia di commemorazione nella radura della Memoria, in occasione del terzo anniversario della tragedia.
Era stata Egle Possetti, presidente del comitato Ricordo vittime ponte Morandi, a esprimere apprensione per le conseguenze della riforma della giustizia: “Siamo preoccupati per le riforme penali – ha affermato – non abbiamo timori solo per il nostro caso specifico ma anche per il futuro, per la possibilità che altre famiglie vedano sfumare il loro bisogno di giustizia, non vogliamo processi eterni ma vogliamo giustizia vera”.
“Volevo approfondire le ragioni delle loro preoccupazioni riguardo ai tempi della giustizia -. ha detto Cartabia -. Ho visto persone rasserenate che si sono domandate perché si sia generato tutto quell’allarme di fronte a fatti che bastava guardare con un po’ più di onestà intellettuale per non generare un così grande turbamento a chi ha già un dolore così grande”.
La ministra ha parlato nello specifico anche di rinforzi per il tribunale che si occuperà del processo per il crollo di ponte Morandi: “Ho ribadito loro che dove c’è una necessità specifica come può essere Genova che ha un impegno così grande su un processo così particolare il ministero sarà pronto a dare tutto il supporto necessario”.
“È aperto il concorso per 8.200 assistenti di giustizia, giovani giuristi che andranno ad aiutare 9mila giudici. Lo stato sta investendo moltissimo per avere una giustizia più pronta, più efficiente, più approfondita. Questo li ha molto rassicurati. Tantissime risorse che derivano anche dal recovery plan ci fanno dire che gli obiettivi che ci siamo dati potranno essere realistici e raggiunti da tutti gli uffici giudiziari”, ha concluso Cartabia.