Cambio di rotta

Ponte Morandi, il ministro Giovannini: “In Italia tanti casi come questo, ora sicurezza prima di tutto”

Il monito: "Sappiamo che talvolta per qualcuno avviare una nuova opera è elettoralmente più interessante che investire in sicurezza"

enrico giovannini

Genova. “In Italia ci sono tanti altri posti come questo. Troppe opere costruite molti anni fa da rimettere in sicurezza e da manutenere, in alcuni casi da smantellare da ricostruire”. E per questo “chiedo ai tanti parlamentari presenti oggi di sostenere il nostro impegno con le votazioni in aula per le assegnazioni dei fondi. Il governo ha deciso di impegnarsi ancora di più in questa direzione”. Così il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini per la prima volta a Genova in occasione della commemorazione delle vittime di ponte Morandi nel terzo anniversario della tragedia.

Sappiamo che talvolta per qualcuno avviare una nuova opera è elettoralmente più interessante che investire in sicurezza – è il monito di Giovannini -. Il governo chiede a tutti gli operatori che devono prendere decisioni, ma soprattutto alle istituzioni, di rafforzare l’impegno comune per andare tutti insieme verso un’operazione doverosa oltre che utile”.

Dunque sicurezza prima di tutto, assicura il ministro: “L’impegno del Governo in questi mesi è stato avviare gli investimenti, avviare la funzionalità dell’Anfisa e soprattutto discutere con tutti i gestori delle ferrovie, delle autostrade e delle strade degli impegni forti per la sicurezza, per il futuro oltre che per la manutenzione”.

“I liguri – continua – lo sanno meglio di tutti, visti i disagi che devono sostenere ogni giorno a causa del rafforzamento delle norme di sicurezza e dell’obbligo imposto dai concessionari autostradali e non solo a fare controlli accurati e interventi”.

Disagi che sono ben lungi dalla risoluzione: “È un equilibrio molto difficile. Per questo il tavolo a livello prefettizio cerca di far fare i lavori a chi di dovere minimizzando i disagi. Sono state avviate una serie di iniziative straordinarie per la Liguria che continueranno. Purtroppo non è un’operazione che dura qualche mese. Il potenziamento recente dei treni ma non solo va nella direzione di trovare un sistema di mobilità che assicuri la mobilità delle persone ma simultaneamente consenta la messa in sicurezza”.

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