Ipotesi

Parco Nazionale di Portofino, Toti accoglie l’idea del Wwf: “Allargarlo all’area marina protetta”

Il governatore in Consiglio regionale apre alla controproposta per sbloccare l'impasse: "È la più ragionevole"

area marina protetta di Portofino

Genova. Il presidente Giovanni Toti apre all’ipotesi del Wwf per la perimetrazione del nuovo Parco Nazionale di Portofino, diventata terreno di scontro dopo la proposta dell’Ispra arrivata in seguito alla sentenza del Tar del Lazio che ha costretto il ministero dell’Ambiente a esprimersi dopo quattro anni di tira e molla.

L’ipotesi che ritengo più ragionevole è quella espressa dal Wwf su cui anche il ministero potrebbe avviare un percorso di consultazione, cioè allargare i confini, ma con una fusione di enti diversi includendo l’area marina protetta, proposta che credo possa salvaguardare un perimetro terrestre simile a quello attuale”, ha detto Toti durante la seduta del consiglio regionale, annunciando il parere contrario a un emendamento all’assestamento di bilancio presentato da Selena Candia (Lista Sansa).

Era stata la presidente Donatella Bianchi a lanciare l’idea al ministro Roberto Cingolani e al presidente Giovanni Toti: affidare al costituendo parco nazionale le competenze dell’Area Marina Protetta dando così vita ad un parco nazionale marino e terrestre. In questo modo, sommando i perimetri del Parco Regionale e dell’Area Marina Protetta, verrebbero raggiunti i confini minimi inderogabili del nuovo parco che dovrebbero essere estesi entro 180 giorni da un accordo tra lo Stato e la Regione Liguria.

La proposta di Ispra invece estende la perimetrazione a un totale di 11 Comuni, compresi alcuni della Val Fontanabuona e del Tigullio, la maggior parte dei quali ha già espresso parere contrario perché l’estensione aggiungerebbe nuovi vincoli. Posizione contraria anche da parte di Toti e della sua maggioranza.

Ogni espressione del Consiglio regionale sul parco credo sia inopportuna – ha aggiunto il governatore -. Ricordo che il percorso si è riattivato su base giudiziaria, perché il Tar ha imposto al ministero misure che altrimenti non sarebbero state perseguite. Mi resta una perplessità sulla leale collaborazione istituzionale con questo genere di percorso”. L’emendamento è stato poi respinto dalla maggioranza.

“La maggioranza in Consiglio regionale vota ancora una volta contro il parco nazionale di Portofino. Ennesimo atto di ostruzionismo immotivato da parte di chi governa la Regione”, commenta Selena Candia, consigliera regionale Lista Sansa. “Per superare questo stallo da mesi abbiamo proposto di far fare una ricerca all’università di Genova in grado di valutare i benefici e le criticità del nuovo parco nazionale in modo da valorizzare le potenzialità e superare gli ostacoli accompagnando i territori in modo consapevole e scientifico. Se si fosse seguita la nostra proposta forse non saremmo arrivati a dei confini imposti dall’alto, cosa purtroppo voluta dalla Regione dopo aver rifiutato qualsiasi dialogo sul tema”, conclude Candia.

“Il capogruppo regionale del Pd non perde occasione di strumentalizzare quella che può essere davvero una grande opportunità per il territorio. Siamo stati i primi a sostenere che fosse necessario arrivare al riconoscimento Nazionale del Parco Regionale di Portofino. Le procedure sono partite circa 4 anni fa, con il primo incontro con Federparchi nazionale – ha commentato il capogruppo della Lega Stefano Mai -. Purtroppo, la strumentalizzazione del Pd è arrivata a esasperare la situazione, partendo da uno studio di Ispra che non era altro che un’analisi del territorio circostante. Tuttavia, il Pd la trasformò in una proposta che consisteva nell’ampliamento da 1000 a 15mila ettari e da 3 a 20 Comuni. Una proposta irricevibile”.

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