Genova. I due tricolori italiano e francese davanti alla facciata di palazzo Ducale e lo striscione “Francia e Italia, un solo cuore per la libertà”: valica i confini della Liguria oggi la protesta del popolo “no green pass” che per la sesta volta si è radunato in piazza De Ferrari a Genova per dire no alla certificazione verde.
Tra gli interventi al megafono anche quello di una donna che ha detto di essere arrivata da Nizza e di aver accolto volentieri l’invito a manifestare in Italia visto che la madre è originaria di Modena. “Abbiamo gli stessi vostri problemi”, ha raccontato al pubblico che l’ha applaudita.
Circa 500 le persone che hanno partecipato al presidio con una serie di interventi programmati prima di muoversi nuovamente in corteo lungo le vie del centro cittadino, regolarmente comunicato alla Questura. Anche oggi cori e striscioni contro la “dittatura sanitaria”, insulti al governatore Giovanni Toti e all’infettivologo Matteo Bassetti, tra i più accaniti promotori delle vaccinazioni, e inneggiamenti alla libertà.
Durante il corteo sono state rivolte contestazioni agli organi di informazione sotto le sedi di Primocanale e Il Secolo XIX, ma anche contro Confindustria sotto la sede di via San Vincenzo.
Più della manifestazione, diventata ormai tradizionale al sabato pomeriggio nonostante i numeri via via più risicati, fa scalpore l’annuncio del blocco delle stazioni ferroviarie che è corso online sulle chat Telegram a livello nazionale. Tra le città citate c’è anche Genova con la stazione Principe dove il 1° settembre alle 15.00 è prevista l’occupazione fino a sera della stazione allo scopo di “non far partire nessuno”, visto che quel giorno entrerà in vigore il green pass obbligatorio per i viaggi in treno a lunga percorrenza. Gli organizzatori della piazza di Genova però si sono dissociati dall’iniziativa.