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L’arte contemporanea sbarca al Metellino, dal 2 settembre le opere su denim di ArteJeans fotogallery

Nell'ambito del festival Genova Jeans, l'allestimento rappresenta l'embrione di un futuro museo dedicato al tessuto ed è stato possibile grazie alle opere donate al Comune da 37 artisti

ArteJeans

Genova. L’eco delle polemiche, al quarto piano dell’edificio del Metellino, nella zona della vecchia darsena di Genova, arriva attutita dai rumori del porto, della sopraelevata e delle attività di cantiere. Ed è tra la polvere di cemento e tra gli scatoloni ancora da svuotare che, a poche ore dal via, inizia a prendere forma la mostra ArteJeans, un progetto nell’ambito della manifestazione Genova Jeans, che ha per protagoniste le opere di 37 artisti contemporanei di calibro internazionale i quali, su invito dell’associazione promotrice, hanno donato le loro creazioni ai musei civici di Genova.

La polemica è quella scaturita nei giorni scorsi, quando alcuni degli artisti, perplessi di fronte allo scontro politico sui costi della manifestazione e in genere sulla atmosfera piuttosto negativa, avevano dichiarato che avrebbero ritirato le loro opere. “Ci siamo chiariti – spiega Ursula Casamonti, gallerista di Tornabuoni Arte e tra le fondatrici dell’associazione ArteJeans – e abbiamo chiarito quale fosse l’obbiettivo finale della mostra e l’emergenza è rientrata”.

Insieme a lei, a presentare ArteJeans e il futuro dello spazio del Metellino, l’assessore alla Cultura del Comune di Genova Barbara Grosso, l’ambasciatrice di Genova nel mondo Francesca Centurione e la presidente dell’associazione Genova Jeans Manuela Arata.

ArteJeans

Gli artisti. La collettiva ArteJeans esporrà dal 2 al 30 settembre le opere di artisti come Alberto Biasi, Henrick Blomwvist, Claudia Losi, Marco Lodola e Giovanna Fra, Ugo Nespolo, Cesare Viel, Gianfranco Zappettini, Emilio Isgrò e Carolina Mazzolari, per citarne solo alcuni. Barbara Grosso ricorda come proprio a Genova sia “nato il movimento artistico dell’Arte Povera” e come “genovese era il grande critico Germano Celant, quindi sono grata a questi artisti per aver liberamente donato le loro opere”.

Architettura industriale. In uno spazio aperto attraversato da travi di acciaio, luci al neon e solette di cemento e con grandi vetrate che danno sulla zona di via Pré – altro luogo simbolo della manifestazione di Genova Jeans, le opere sono realizzate con tele denim Candiani, tra i principali partner commerciali. Alcune erano già state esposte al museo di Arte contemporanea Villa Croce, come le opere di Francesca Pasquali. La sua Tressa è un colpo d’occhio per chi arriva alla mostra.

Per entrare alla mostra, e scoprire l’edificio Metellino, dal 2 al 6 settembre, bisognerà essere in possesso del biglietto da 8 euro (5 il ridotto) Genova Jeans che permette di accedere a tutte le iniziative della manifestazione. Tuttavia, dopo quella data e fino all’inizio di ottobre, l’esposizione dovrebbe essere gratuita.

ArteJeans

L’auspicio degli organizzatori è quello di lanciare un format espositivo che possa viaggiare negli Stati Uniti, in Cina e in Europa – con alcune expo che già hanno fatto richiesta di averlo – in modo da diffondere non solo le opere e i loro artisti ma anche la storia di Genova come patria del jeans. Inoltre il Comune, con l’associazione Genova Jeans, è intenzionato a rendere il Metellino – per il cui allestimento in questi giorni saranno spesi 150mila euroun museo permanente dedicato alla celebre tela in rete con altre strutture cittadine.

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