Non è un’estate normale nella cantina dei Viticoltori Ingauni ad Ortovero, la cooperativa che raccoglie le uve di oltre 200 soci tra albenganese, Valle Arroscia, Andora e Diano Marina. Un “colosso” che fattura un milione di euro l’anno (leggermente in calo, causa pandemia, rispetto agli anni scorsi) e produce oltre duecentomila bottiglie l’anno di Pigato, Vermentino, Rossese, Ormeasco e Granaccia. I cooperatori sono quasi pronti per la prossima vendemmia, ma nella cantina di Ortovero si lavora anche ad altro.
Da vent’anni la coop è gestita da uno “zoccolo duro” di amministratori, Massimo Enrico alla presidenza, Flavio Bonifazio vice, Domenico Gaggino (suo nonno fu il primo, nel 1958, a mettere in bottiglia il Pigato) e Paolo Steria come consiglieri. “In questi anni abbiamo puntato sia sull’ampliamento della produzione, acquisendo anche vigneti da curare direttamente come cooperativa, sia sulla qualità del prodotto, lavorando in vigna e in cantina per dare prodotti sempre più validi”, racconta Massimo Enrico.
I risultati si vedono anche in questi giorni. “Il nostro Vermentino biologico, in produzione da soli tre anni, ha ottenuto la Medaglia d’Argento al concorso internazionale organizzato dall’associazione Città del Vino. Un premio che si aggiunge a quelli che ci sono stati riconosciuti nei mesi e negli anni scorsi, dalle Medaglie al Vinitaly, comprese due prestigiose Cangrande della Scala, a quello, inaspettato, alla nostra grappa riserva che ha ricevuto la Gold Metal dell’Anag”, racconta ancora Massimo Enrico.
E in ultimo la novità: il Belkerus, un nuovo vino, mix di granaccia e ormeasco, invecchiato due anni, passato in legno e destinato a diventare, nelle intenzioni dei cooperatori, in un “Superligurian”, un rosso strutturato e di carattere capace di invecchiare e migliorare nel tempo. La sua presentazione, avvenuta la settimana scorsa alle Prime di Vite in Riviera all’Enoteca Regionale di Ortovero, ha entusiasmato.
“Liguria del gusto e quant’altro” è il titolo di questa rubrica curata da noi, Elisa e Stefano, per raccontare i gusti, i sapori, le ricette e i protagonisti della storia enogastronomica della Liguria. Una rubrica come ce ne sono tante, si potrà obiettare. Vero, ma diversa perché cercheremo di proporre non solo personaggi, locali e ricette di moda ma anche le particolarità, le curiosità, quello che, insomma, nutre non solo il corpo ma anche la mente con frammenti di passato, di cultura materiale, di sapori che si tramandano da generazioni. Pillole di gusto per palati ligustici, ogni lunedì e venerdì: clicca qui per leggere tutti gli articoli.