Genova. Maggioranza di centrodestra spaccata in Regione sul tema del green pass. È stato approvato, grazie anche ai voti dell’opposizione, l’ordine del giorno presentato dal Pd che impegna il presidente del Consiglio regionale e la giunta a farsi parte attiva perché “si valutino le modalità di applicazione all’Ente Regione della normativa green pass e delle sue possibili evoluzioni“. Favorevoli tutta la minoranza, il gruppo Cambiamo con Toti, Forza Italia e lo stesso presidente Toti. Contrari i consiglieri di Fratelli d’Italia, astenuta la Lega.
In origine il testo proposto dal capogruppo del Pd Luca Garibaldi prevedeva esplicitamente il green pass obbligatorio per accedere al Consiglio regionale, ipotesi che ha sollevato le proteste di una parte della maggioranza.
“Non sono assolutamente favorevole al green pass come è stato proposto e chiedo che il provvedimento venga ritirato”, ha detto il capogruppo di Fratelli d’Italia Stefano Balleari. Ma anche la Lega ha criticato la proposta: “Non siamo favorevoli all’uso estensivo del green pass. Riteniamo che non si debbano fare passi avanti e che il tema vada affrontato in commissione”, ha rilanciato il capogruppo Stefano Mai.
Il testo è stato riformulato anche su richiesta del presidente Toti: “Una cosa è dire che l’ufficio di presidenza e la giunta valutino per quanto di propria competenza se e come si applicano le normative sul green pass. Ma se il tema è il green pass in aula, anch’io che sono un ultrà del green pass mi trovo in difficoltà e in imbarazzo. Il diritto democratico di accedere a un’aula rappresentativa prevale sul green pass. Se dobbiamo fare a chi è vax e chi no-vax senza sapere se abbiamo i poteri per applicare queste norme, è un ragionamento totalmente diverso che non mi sento di seguire”.
In realtà Toti, interpellato nei giorni scorsi sulla proposta depositata dal Pd, aveva espresso un punto di vista differente: “Da un punto di vista logico e ideale ho chiesto il green pass per tutti, figuriamoci se non sono d’accordo che ci sia in consiglio regionale. Da un punto di vista pratico mi sembra una perdita di tempo per il Consiglio regionale”, argomentando che “il Consiglio regionale, così come la giunta”, non ha “competenze sulla libertà individuale e sulle prestazioni sanitarie dei singoli”.
Alla fine, comunque, il Pd ha accettato di alleggerire l’impegnativa e il presidente della Regione ha ritenuto la nuova proposta “condivisibile da tutta l’aula“. Nonostante questo Lega e Fratelli d’Italia non hanno votato a favore del provvedimento.