Genova. La prima mattina con green pass obbligatorio per ora sta filando liscia. Poche persone ancora si siedono al chiuso, complice il clima mite e l’assenza di pioggia. Come raccontato durante la diretta di questa mattina in zona via San Vincenzo (disponibile in fondo all’articolo), il tema, per gli esercenti si porrà in modo più pressante nei prossimi mesi o soprattutto a pranzo, come ha spiegato qualcuno di loro.
In ogni caso parecchi gestori si sono già dotati dell’app che consente di controllare la validità del green pass, anche se alcuni ipotizzano di ricorrere allo strumento soprattutto in caso di avventori non abituali.
“Molti clienti ancora non lo sanno – racconta a genova24.it un barista – stamattina è capitato che una signora volesse sedersi dentro, ma non aveva la certificazione”.
C’è anche chi il green pass lo esibisce con fierezza pur seduto nel dehors.
L’app, alla prova sul campo, mostra che la certificazione è valida, senza specificare se si tratta di una persona vaccinata o guarita dal covid. Mostra anche l’identità quindi, volendo, è possibile verificare le generalità sui documenti. “Non sono un pubblico ufficiale, se il green pass risulta valido io mi fido”, dice un’altra esercente.
Sia tra gli esercenti sia tra i clienti, c’è comunque una certa accettazione della misura: “Severa ma giusta” commentano due giovani al tavolo in esterna. Il ‘sacrificio’ viene considerato come un ulteriore scotto da pagare per debellare i contagi.
Un bar con gli spazi ridotti all’interno ha preferito eliminare le sedie dai due tavolini presenti al coperto per evitare comunque problemi.
A chi pensa che la misura alla lunga possa danneggiare l’attività risponde un altro collega: “Anche con la legge che vieta il fumo dentro i locali avevamo paura di perdere clienti, invece alla fine ci siamo abituati”.