Genova. Un sito internet a 120mila euro, 179mila per l’agenzia di comunicazione, 63mila per spese di viaggio. Un budget passato da 550mila a 1,2 milioni di euro e coperto all’80% da risorse pubbliche del Comune. Questi sono i numeri a disposizione della minoranza a Tursi che non potendo affrontare la questione della manifestazione Genova Jeans in consiglio comunale – la prossima seduta è fissata al 7 settembre – hanno deciso di agire diversamente per fare chiarezza sulla rassegna prevista nel capoluogo ligure dal 2 al 6 settembre e i cui conti, secondo l’opposizione della governo Bucci, non tornano affatto.
Domani, giovedì alle 11.30 i gruppi di Partito Democratico, Lista Crivello, Movimento 5 Stelle, Chiamami Genova e Gruppo Misto terranno una conferenza stampa per illustrare quanto emerso dall’analisi degli atti relativi al finanziamento del festival.
“I documenti esaminati in questi giorni dimostrano un raddoppio delle spese preventivate – dicono dalla minoranza – costi fuori mercato e dubbie ricadute sulla città, per una manifestazione che sarà a carico di risorse pubbliche per oltre l’80% del suo budget”. I gruppi di minoranza illustreranno quindi le iniziative consiliari congiunte e gli atti di sindacato ispettivo con l’obiettivo di fare chiarezza sulla vicenda.
La rassegna è messa in piedi da un comitato organizzatore, l’associazione Genova Jeans presieduta da Manuela Arata (già ideatrice, anni fa, del festival della Scienza e oggi “saggia” del sindaco) che peraltro ha scelto di registrare e intestarsi il marchio Genova Jeans.