Genova. Oltre il 30% dei nuovi positivi al coronavirus in Liguria non sono persone residenti nella nostra regione. È la stima fornita dall’epidemiologo e direttore generale di Alisa Filippo Ansaldi durante la conferenza stampa per presentare il cruscotto sulle vaccinazioni messo a punto da Liguria Digitale e per fare il quadro dell’emergenza Covid.
“Sappiamo che mediamente a luglio abbiamo il 21% di residenti in più in Liguria, mentre ad agosto sono il 31% e automaticamente questo va a influire sul dato dell’incidenza – ha spiegato Ansaldi -. Possiamo dire che circa un terzo dei positivi registrati ogni giorno non siano residenti in Liguria. Questo fenomeno è evidente in persone che hanno un importante flusso di turisti, come la Sardegna. Il dato che io stimo coincide perfettamente con quello delle celle telefoniche”.
Il dato dell’incidenza settimanale dei nuovi casi in Liguria, secondo il report Iss-ministero della Salute, è di 62 casi ogni 100mila abitanti con un picco a Imperia (108 casi) mentre Genova resta la più bassa con 44 casi. Ma come è possibile che l’afflusso di turisti possa falsare un numero che è sempre relativo alla popolazione? “Perché il denominatore è fisso – spiega Ansaldi -. Il numero di abitanti considerato è quello comunicato da Istat il 1° gennaio e siamo tenuti per legge a mantenere quella cifra”.
In altre parole il numero di abitanti in Liguria aumenta di circa un terzo durante l’estate – secondo le stime della Regione – ma di questo aumento non c’è traccia nei dati del ministero, che sono sempre basati sullo stesso totale. Una discrepanza che al momento non ha conseguenze grazie ai parametri che vincolano il passaggio in zona gialla al superamento di entrambe le soglie di occupazione dei posti letto: 10% per le terapie intensive (in Liguria il 6%) e 15% per l’area medica (in Liguria appena 2%).
L’impatto del turismo sulla crescita della popolazione – e quindi dei contagi – non trova tuttavia riscontro nei bollettini quotidiani che assegnano i nuovi casi alle quattro province di residenza, riservando una voce a coloro che “non sono riconducibili alla residenza in Liguria“. Negli ultimi aggiornamenti questa voce è sempre molto bassa: oggi 0 su 166, ieri 4 su 169, l’altro ieri 6 su 152 e così via. Secondo Alisa la spiegazione è da ricercare nel fatto che la residenza sanitaria spesso non coincide con quella reale cosicché molti proprietari di seconde case vengono conteggiati erroneamente tra i liguri.
“La curva dell’incidenza è andata quasi al plateau negli ultimi 10 giorni. Se avessimo avuto una crescita esponenziale dell’incidenza avremmo avuto una crescita esponenziale dei ricoveri, invece ad oggi l’ascesa è molto lenta, sembra quasi una curva lineare. Sarà dirimente capire cosa succederà nei prossimi giorni”, ha concluso Ansaldi.