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Autostrade, da settembre nuova ondata di cantieri: rischio paralisi sul nodo A10-A26

Nel piano di Aspi chiusura contemporanea di tre gallerie a partire da settembre. Nei prossimi giorni programmazione "al millimetro" fino a dicembre

coda a10

Genova. La tregua è destinata ad avere durata breve. Passata la settimana di fuoco per la chiusura parziale della A10, terminata a “lieto fine” grazie al completamento anticipato del cantiere nella galleria Provenzale, il mese di settembre porterà con sé nuovi lavori sulla rete autostradale genovese. Sia perché il piano di messa in sicurezza delle gallerie è ancora lungo – l’ultima stima del super-ispettore del Mims Placido Migliorino pronostica interventi per i prossimi 5 anni – sia perché nel frattempo bisogna muoversi anche su altri fronti. Come la sostituzione delle barriere in A7 e A10, rinviata a dopo l’estate per limitare l’impatto sul traffico nel periodo più caldo per il turismo.

Da questa settimana tornano attivi i cantieri in A10 e in A12, in particolare nelle gallerie Ranco (tra Savona e Albisola), Maddalena (tra Rapallo e Chiavari) e Santa Giulia (tra Lavagna e Sestri Levante), che provocano restringimenti di carreggiata permanenti. Fino a metà settembre, tuttavia, rimarrà in vigore la sospensione di tutti i lavori nel fine settimana, dal venerdì pomeriggio al lunedì mattina, per migliorare il flusso e il deflusso dei turisti che frequentano le riviere.

Giovedì 26 agosto inizierà una serie di interventi provvisori sulla galleria Di Pra’ sull’autostrada A10, già avviati la scorsa settimana, che procederanno fino al 22 ottobre esclusivamente di notte dal lunedì al venerdì a eccezione di due weekend, previsti a ottobre, in cui sarà necessario installare una riduzione di carreggiata permanente in direzione Savona.

Tra fine agosto e inizio settembre tornerà a riunirsi il tavolo con Regione, Autostrade e ministero per definire la programmazione fino a dicembre. Parola d’ordine: pianificare al millimetro e in anticipo usando una logica quasi “sartoriale”, cioè con cantieri “cuciti su misura” che si adattino il più possibile alle esigenze espresse dalle istituzioni. Tra queste ci sarà certamente il Salone Nautico, a Genova dal 16 al 21 settembre, che richiederà un altro grande sforzo per evitare che un’occasione di rilancio si trasformi nell’ennesima emergenza. E poi un “martellamento costante” sul fronte della comunicazione, seguendo il modello A10. D’altra parte molti interventi non sono più rinviabili a causa delle scadenze imposte dal Mims e quindi andranno eseguiti lo stesso sopportando tutti i disagi del caso.

Uno degli interventi che fanno più paura è quello previsto a partire da settembre (ma sulla data non ci sono ancora certezze) sul nodo A10-A26 con la chiusura contemporanea di tre gallerie per tre giorni complessivi durante ogni weekend, dal venerdì pomeriggio al lunedì mattina compresi. Un nuovo pacchetto di lavori estremamente impattanti che il direttore del primo tronco di Autostrade Francesco Sapio aveva confermato nel corso dell’ultima riunione con le associazioni dell’autotrasporto lo scorso 4 agosto.

I cantieri interesserebbero le due gallerie parallele Madonna delle Grazie della A10 e della A26 (una è quella che, oltrepassato il casello di Pra’ in direzione Ponente, permette di proseguire verso Savona; l’altra rappresenta lo sbocco verso la A10 in direzione Genova per i veicoli provenienti dalla A26) e la galleria Villa Tassara (che collega la A10 alla A26 in direzione Nord per chi arriva da Savona).

In altre parole verrebbe chiuso al traffico metà dello snodo di Voltri costringendo a diversi allungamenti di percorso i veicoli che dovrebbero attraversarlo. Chi da Genova è diretto a Savona dovrebbe proseguire in A26 fino a Masone, uscire e rientrare in autostrada per poi riprendere la A10 in direzione Savona. Allo stesso modo, chi dalla A26 deve andare a Genova dovrebbe continuare verso Ponente per poi uscire e rientrare ad Arenzano. Situazione analoga arrivando da Ponente in direzione Ovada: bisognerebbe uscire e rientrare a Pra’ per poi immettersi in A26.

Trattandosi di un periodo autunnale e quindi non squisitamente turistico, le ripercussioni sul traffico leggero nel weekend non dovrebbero essere catastrofiche. Ma a temere ricadute economiche è ancora una volta il mondo dell’autotrasporto: “Sono tutti interventi molto invasivi – accusa Giuseppe Tagnochetti, coordinatore regionale di Trasportounito -. Il venerdì pomeriggio e il lunedì mattina il trasporto merci non si ferma, e non dimentichiamo che la distribuzione lavora anche il sabato mattina. Speriamo di avere qualche informazione in più nel prossimo incontro fissato per l’8 settembre”.

Tenendo conto che la settimana appena conclusa non è stata indolore: “Se dopo il lunedì nero le code si sono ridotte è perché finalmente l’informazione è stata chiara a tutti visto che l’ordinanza era arrivata a Ferragosto e noi lo abbiamo saputo il lunedì mattina, una decisione all’ultimo minuto che ci ha penalizzato – prosegue Tagnochetti -. Molte aziende hanno rinunciato a fare servizi orizzontali tra Sampierdarena e Pra’ e hanno dovuto sostenere extra-costi di 180mila euro a viaggio per l’allungamento di 122 chilometri creando conflitti con la clientela e danni non calcolabili. Alcuni trasporti sono stati cancellati o rinviati”.

Ovviamente i disagi, per i trasportatori e per tutti gli utenti delle autostrade, saranno ben più estesi. Intorno a metà settembre inizieranno le opere propedeutiche per il maxi-cantiere sul viadotto Bisagno della A12 che durerà ben tre anni e mezzo. Sempre intorno a metà settembre si partirà con la sostituzione delle barriere sul viadotto Torbella della A7 che attraversa il quartiere di Rivarolo, ma la pianificazione è ancora in corso anche perché è allo studio un sistema per limitare il più possibile l’impatto acustico dei lavori. E poi, tornando alla A10, bisogna ricordare che gli interventi con centine sulle gallerie Provenzale e Di Pra’ sono stati definiti “provvisori” dalla stessa società Autostrade. Come a dire che il caos parzialmente scampato dopo Ferragosto era solo l’antipasto di una cena molto pesante.

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