Genova. “Il Comune di Genova sta analizzando ogni strada possibile, in accordo con prefettura, Anci Liguria e Regione Liguria, per essere in grado di accogliere i profughi afghani attivando le strutture di ricovero in accordo con quelle che saranno le direttive che arriveranno dal governo”, lo dichiara il sindaco di Genova Marco Bucci.
“Riteniamo sia dovere della nostra amministrazione intervenire, per quanto di competenza, per poter aiutare i profughi che decideranno di lasciare il loro paese minacciati da una nuova dittatura, soprattutto coloro che hanno collaborato negli anni scorsi alla missione italiana in Afghanistan”, lo dichiara il sindaco di Genova Marco Bucci.
Ieri l’appello di Pd e Movimento 5 Stelle affinché l’amministrazione si muovesse per dare supporto e accoglienza alle persone in fuga dal paese riconquistato dai Talebani.
Sempre da parte della giunta comunale, nelle ultime ore anche le parole dell’assessore Pietro Piciocchi che ha citato la vicenda di Zarifa Ghafari, sindaca afghana di 27 anni della Città di Maidan Shar: “Come amministratore locale, esprimo tanta vicinanza, solidarietà e gratitudine alla giovane sindaca che non abbandona il suo popolo, aspetta con coraggio i talebani ed è pronta al supremo sacrificio. Una donna davvero esemplare verso la quale esprimo tutta la mia ammirazione e dalla quale traggo una grandissima lezione“.
Piciocchi afferma che si attiverò nelle sedi di Anci per promuovere un’iniziativa di aiuto verso di lei “ed un riconoscimento ufficiale per il suo altissimo esempio“.
Ieri anche l’intervento di Giovanni Toti, presidente della Regione: “Sono oltre 3500 i cittadini afghani che hanno collaborato con la nostra missione e ora rischiano la vita. È stato un gravissimo errore far rientrare i nostri militari e addirittura il nostro ambasciatore (ma non dovrebbe essere l’ultimo a partire portando con sé la nostra bandiera?) prima di averli messi tutti in salvo. La credibilità di uno Stato è tutto. Se una sola di quelle persone verrà lasciata indietro l’Italia perderà credibilità e dignità. Andiamo a prenderli, senza se e senza ma. Abbiamo forza e mezzi per farlo. Abbiamo anche il coraggio?”