Genova. Fare in modo che meno veicoli possibili transitino nel Ponente genovese, e allo stesso tempo scongiurare che i mezzi pesanti intasino l’Aurelia, anche se in parte sarà inevitabile. È questa la logica del piano d’emergenza varato oggi dal Comitato operativo per la viabilità, riunito in prefettura a Genova, per arginare il caos a partire dal 16 agosto, data in cui scatterà la chiusura parziale dell’autostrada A10 tra Aeroporto e Pra’ a causa di un cantiere improrogabile che lascerà disponibile solo una corsia per senso di marcia, creando un micidiale collo di bottiglia proprio durante il controesodo estivo.
“I lavori partiranno dalle 4.00 di lunedì mattina, anziché da mezzanotte, per agevolare il rientro – spiega l’assessore regionale a Protezione civile e Infrastrutture Giacomo Giampedrone -. Dovrà partire subito una campagna informativa di Autostrade con gli itinerari alternativi. È una situazione emergenziale in un periodo più agevole per il traffico pesante, ma molto più critico dal punto di vista del traffico leggero”. Al tavolo, oltre ai tecnici di Autostrade, erano presenti anche i comandi della polizia stradale di Milano e Torino, a dimostrazione del fatto che l’impatto atteso andrà ben oltre i confini della Liguria.
Il punto numero uno riguarda il traffico pesante: quello diretto fuori Genova dovrà rimanere in autostrada senza gravare sulla viabilità urbana. “Il traffico pesante che non è diretto a Genova dovrà rimanere assolutamente in autostrada senza intasare le strade secondarie”, precisa Giampedrone. Anche perché, se è vero che da domani l’Aurelia torna transitabile a doppio senso a Vesima, nel punto del cedimento rimarrà il limite delle 20 tonnellate e questo esclude ulteriormente la possibilità di utilizzare la litoranea come alternativa per i camion. “E lo stesso dovrà avvenire per i bus turistici che non sono diretti a Genova”, specifica Giampedrone.
Purtroppo non si potrà fare nulla per evitare che i camion in uscita da Sampierdarena e diretti a Pra’ – percorso piuttosto frequente nell’ambito degli scambi di container tra i due bacini portuali – si riversino in Aurelia. Questo perché, a causa del bypass che permetterà di usare in entrambe le direzioni l’unica carreggiata rimasta percorribile, il casello di Pra’ sarà chiuso in uscita per chi arriva da Genova (così come quello di Pegli, anche in entrata, sempre in direzione Ponente). Tuttavia, da quanto risulta alle associazioni dell’autotrasporto, questi flussi da Ferragosto in poi si dimezzeranno e quindi l’impatto dovrebbe essere limitato. I camion in arrivo da Levante, invece, dovranno proseguire in A10 fino ad Arenzano, uscire dall’autostrada, rientrare in direzione opposta e uscire a Pra’.
D’altra parte, se si verificheranno ingorghi come quelli pronosticati da Autostrade (fino a 15 chilometri di coda previsti), bisognerà convogliare la maggior parte possibile di traffico leggero su itinerari alternativi alla A10. Non ci sarà alcun obbligo in questo senso, ma una sorta di moral suasion.
I turisti che sbarcheranno dai traghetti saranno invitati, una volta entrati al casello di Genova Ovest, a proseguire lungo la A7 fino alla diramazione Predosa-Bettole. A quel punto chi sarà diretto verso Nord prenderà la A26 in direzione Gravellona Toce, chi invece dovrà andare a Ponente tornerà a Voltri e si immetterà in A10 bypassando così il tappo in territorio genovese. Un sostanzioso allungamento di percorso che tuttavia dovrebbe consentire di salvarsi dall’inferno delle code.
Per ottenere i risultati che il piano si prefigge non basteranno i messaggi informativi che Regione e Comune hanno chiesto di diffondere con ogni mezzo possibile. Bisognerà anche schierare personale in ogni snodo logistico. “Ci saranno agenti della polizia locale sulla viabilità urbana e della polizia stradale in autostrada. Poi c’è un tema di gestione dei flussi portuali, lì ci sarà l’Autorità portuale – ricorda Giampedrone -. Bisognerà fare un lavoro per centellinare le uscite dei mezzi pesanti dal porto, tenendo conto che dopo Ferragosto ci aspettiamo flussi minori”. Anche se il calo non sarà così sensibile: secondo Giuseppe Tagnochetti, coordinatore ligure di Trasportounito, la flessione sarà del 30% rispetto all’ordinario.
“È già stata verificata la cartellonistica e tutta la segnaletica verticale – aggiunge l’assessore comunale alla Mobilità Matteo Campora -. Si useranno tutti i mezzi possibili per indicare i percorsi preferenziali. Tutti gli uomini disponibili saranno impiegati”. In Aurelia dovrebbero essere sospese le corsie gialle dedicate ai bus. Un’attenzione particolare sarà dedicata al casello di Genova Ovest, che sarà il punto nevralgico dell’intero sistema: “Se tutti dovessero accodarsi sulla destra per immettersi in A10, si creerebbe un blocco totale dell’entrata. Bisognerà anche evitare che qualcuno entri a Genova Ovest per uscire a Genova Aeroporto”.
A preoccupare sono proprio le auto che sbarcheranno dai traghetti: nella settimana dopo Ferragosto si prevedono 200mila transiti a Genova, in gran parte traffico di rientro di cui si stima che circa il 50% sia diretto proprio a Ponente. Per questo sarà importante che il messaggio arrivi forte e chiaro ancora prima di raggiungere Genova: “Abbiamo chiesto ad Aspi di fare tutta la comunicazione e di avvertire tutte le compagnie di navigazione – prosegue Campora -. Abbiamo suggerito di usare anche mezzi cartacei multilingue per intercettare gli utenti stradali direttamente in porto e anche in aeroporto, contando che al Colombo prevediamo 5-6mila persone al giorno”.
Dal punto di vista del trasporto pubblico non sono previste misure particolari. Nessuno spiraglio per riavere i treni regionali Voltri-Nervi, sospesi da Trenitalia con l’orario estivo. La Regione Liguria, conferma l’assessore ai Trasporti Gianni Berrino, ha chiesto al ministero un contributo sul trasporto pubblico per limitare l’uso dell’auto privata nel periodo di chiusura dell’autostrada, ma la risposta è arrivata solo sui treni a lunga percorrenza: due coppie di Intercity nel fine settimana. Amt farà sapere che “si faranno eventuali valutazioni monitorando l’andamento degli effetti sulla viabilità ordinaria”.
In parallelo dovrà attivarsi tutta la macchina della protezione civile per far fronte a disagi potenzialmente molto gravi. “Aspettiamo il piano di Autostrade nelle prossime ore per quanto riguarda l’emergenza, non solo a Genova ma nei comuni limitrofi. Ci sarà una serie di situazioni da gestire ai caselli – spiega l’assessore Giampedrone -. Noi attiveremo la sala operativa 24 ore su 24. Il Cov non si riunirà in via permanente ma a chiamata, su decisione del prefetto. Abbiamo inviato una comunicazione preventiva ai comuni interessati per l’attivazione di volontari”.
“Complessivamente – comunica Autostrade in una nota – le attività vedranno impegnata una task force di 100 tecnici per turno di lavoro e oltre 20 macchinari tra piattaforme elevatrici, escavatrici, perforatrici e autopompe per il calcestruzzo. Per alleggerire il più possibile i disagi alla circolazione gli impatti sul traffico, la direzione di tronco di Genova di Aspi ha previsto presidi di soccorso meccanici e sanitari con mezzi dislocati su strada e ha studiato la possibilità di aprire il casello di Pegli in caso si rendesse necessario per smaltire importanti accodamenti”. Nel frattempo gli altri cantieri maggiormente impattanti (galleria Ranco in A10 e gallerie Della Maddalena e Santa Giulia in A12) sospesi il 16 luglio scorso ripartiranno il 23 agosto. Fino a metà settembre resterà valida la sospensione dei cantieri nei fine settimana che sarà attiva dalle 14 del venerdì alle ore 12 del lunedì.
Nelle situazioni più critiche potrà intervenire anche la protezione civile, ma “la distribuzione di generi di conforto avverrà col supporto delle forze dell’ordine e su richiesta della concessionaria perché noi non abbiamo titolo altrimenti di entrare in autostrada”, conclude Giampedrone.