L’abbraccio rimarrà forse il simbolo della vittoria di questo europeo da parte dell’Italia, insieme alla canzone Notti Magiche, ripescata proprio dagli azzurri e diventata colonna sonora a distanza di trentuno anni. Combinazione, nel celebre brano di Gianna Nannini ed Edoardo Bennato – il cui vero titolo è Un’estate italiana – si menziona nella parte conclusiva della seconda strofa il gesto dell’abbraccio: “E sciogli in un abbraccio la follia”. Frase tra le più belle del brano che vista oggi appare profetica.
Roberto Mancini e Gianluca Vialli hanno regalato ieri l’ennesimo abbraccio di questa cavalcata grazie al quale hanno suggellato in un misto di emozione, gioia e commozione la loro “follia” calcistica. In pochissimi avrebbero scommesso sulla vittoria dell’Italia. Mancini ha ereditato una nazionale che non si era qualificata a Russia 2018 e che ha dovuto ricostruire sia dal punto di vista tecnico/tattico sia dal punto di vista morale. Nel calcio tutto può succedere, si sa, ma probabilmente solo un folle avrebbe scommesso sul successo europeo quando l’ormai “Roberto nazionale”, almeno per gli appassionati, aveva preso il timone della truppa azzurra.
Ci sarebbe voluta un po’ di sana follia per immaginare che quei due campioni, delusi nelle notti magiche del 1990 in semifinale contro l’Argentina e nella finale di Wembley contro il Barcellona, si sarebbero presi una doppia rivincita abbracciandosi nuovamente nello stadio che li vide fermarsi a pochi centimetri dal sogno e con nell’aria le note che avevano caratterizzato le notti dell’estate del mondiale italiano.