Genova. “Più che fare teoremi qua bisogna scoprire le verità e le verità sono quelle che devono costruire i magistrati con le loro inchieste. Quando la politica si occupa di costruire verità precostituite a favore o contro o comunque basate più sulla convenienza che non sulla verità stessa sbaglia. Io credo che non si debba generalizzare“.
Così il presidente ligure Giovanni Toti commenta il caso delle violenze nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, documentate dai video pubblicati dal quotidiano Domani che mostrano schiaffi, pugni, manganellate e perquisizioni da parte degli agenti penitenziari come rappresaglia in seguito a una protesta dei detenuti. Nelle scorse ore il leader della Lega Matteo Salvini ha annunciato una visita alla struttura invocando punizioni per i responsabili ma anche “rispetto per gli uomini in divisa”.
Concetto ripreso anche da Toti: “Ci sono tanti agenti con tutte le divise che fanno il loro lavoro e lo fanno con grande serietà, abnegazione, coscienza, e in questi momenti occorre essere vicini a tutte le divise sempre perché sono loro le più colpite se eventualmente – perché vedremo come andranno le inchieste – si dovesse anche scoprire che qualcosa di sbagliato è stato fatto. E dall’altra parte non si può fare sconti a chi utilizza una divisa per ledere i diritti o violare le leggi che dovrebbe proprio con quella divisa difendere. Cerchiamo di essere equilibrati e lasciamo fare ai magistrati il loro lavoro”.
Equilibrio che il governatore ligure, co-fondatore di Coraggio Italia, mantiene nonostante la pubblicazione delle prove video e nonostante pochi giorni fa condannasse senza mezzi termini la protesta dei lavoratori ex Ilva che avevano ingaggiato brevi scontri con la polizia: “Non ho mai fatto il giudice in vita mia, non è mai stata la mia vocazione – ribadisce -. Spero che si faccia chiarezza su tutto: le condizioni, le situazioni, gli atteggiamenti e i comportamenti nelle sedi competenti. Alla politica spetta semplicemente dire che chi viola la legge dello Stato repubblicano deve essere punito così come che chi porta una divisa non deve essere criminalizzato. Dopodiché le aule di tribunale, le corti, i magistrati, gli inquirenti, gli investigatori e tutti gli altri facciano il loro dovere e lo facciano in fretta”.
E i numeri identificativi sui caschi? “Si può portare avanti tutto, basta non farlo sull’emozione di eventi che riguardano la cronaca giudiziaria e non la politica”, ha concluso Toti.