Genova. Come più volte annunciato, da inizio agosto l’hub vaccinale della Fiera di Genova chiuderà i battenti. E al suo posto apriranno due nuovi centri vaccinali che sommati dovrebbero garantire la stessa potenza di fuoco: uno alla Sala Chiamata del porto, presso la sede della Culmv in zona San Benigno, l’altro al Teatro della Gioventù di via Cesarea, in pieno centro cittadino.
Tempi brevissimi per il trasloco, appena due settimane: poi nel padiglione blu della Fiera bisognerà iniziare a smantellare tutto per consentire l’allestimento del Salone Nautico, come chiesto dalla società Porto Antico che finora ha concesso la struttura in comodato d’uso gratuito alla Asl 3. Tra fine luglio e inizio agosto ci sarà un periodo di transizione in cui l’hub funzionerà a metà mentre contemporaneamente entreranno a regime gli altri due, in modo da non creare interruzioni. Tutti gli appuntamenti già fissati dovrebbero essere mantenuti, anche se qualcuno potrebbe vedersi cambiare la location.
Quella della Sala Chiamata del porto, in realtà, è una soluzione di ripiego. Al momento, infatti, la Asl non ha trovato nessuna struttura né pubblica né privata in grado di accogliere un centro di prevenzione polifunzionale anti-Covid (e non solo) per i prossimi 5-6 anni, come specificato nella manifestazione di interesse aperta lo scorso 27 maggio. Tre soggetti si erano fatti avanti, ma nessuno di questi sembra avere i requisiti necessari per un trasferimento a lungo termine.
E così l’intesa è stata ormai raggiunta con la Culmv, la compagnia dei camalli, che ha in gestione la Sala Chiamata. “C’è un accordo di massima, dobbiamo ancora definire alcune problematiche come i parcheggi sul piazzale e gli spogliatoi – spiega il console Antonio Benvenuti -. La sala è sempre stata concessa a titolo gratuito a tutti coloro che ce l’hanno chiesta e così faremo anche questa volta. Chiederemo di coprire solo le spese vive necessarie per l’allestimento. Siamo pronti per partire ai primi di agosto”.
Disponibilità gratuita, quindi, ma limitata nel tempo. “Non possiamo andare oltre i tre mesi, anche perché a settembre-ottobre dovremo organizzare assemblee più numerose e quegli spazi potrebbero servirci”, aggiunge Benvenuti. Intanto però sarà una soluzione indispensabile per evitare di interrompere le vaccinazioni su larga scala nel bel mezzo dell’estate, in una fase che si preannuncia cruciale per la massima immunizzazione in vista dell’autunno, con lo spettro delle varianti molto più contagiose.
Mentre alla Sala Chiamata del porto opererà il personale della Asl 3, i vaccinatori della sanità privata si trasferiranno invece al Teatro della Gioventù, che verrà concesso dal Teatro Carlo Felice attraverso una convenzione ancora da definire nei dettagli. “Ci sarà un percorso circolare – anticipa Daniele Pallavicini di Confcommercio Salute -. Si entrerà dal parcheggio sul retro e si passerà attraverso un check-in in stile aeroporto. Nella parte piana della platea saranno smontate le poltrone e verranno allestiti 10 box per le vaccinazioni, mentre nella parte in pendenza verrà creata la zona osservazione lasciando una fila sì e una no. Alla fine si uscirà su via Cesarea”.
Quello di via Cesarea diventerà probabilmente un hub a lungo termine, candidandosi come il punto di riferimento per le vaccinazioni anti-Covid in centro città. L’unico vero handicap è quello dell’accessibilità in macchina. “Stiamo studiando una convenzione con Apcoa per poter usare i parcheggi di piazza della Vittoria“, spiega Pallavicini. Anche questo centro sarà allestito ai primi di agosto e diventerà pienamente operativo con la chiusura definitiva della Fiera.