Nomina

Università: Alberto Diaspro eletto Presidente della Società Italiana di Biofisica Pura e Applicata

Il Congresso ha visto la partecipazione di oltre 150 biofisici italiani e tra le prestigiose letture magistrali tenute da scienziati nazionali e internazionali ha annoverato quella di Martin Chalfie della Columbia University, vincitore del premio Nobel per la chimica nel 2008.

alberto diaspro

Genova. Alberto Diaspro, professore ordinario di Fisica applicata al Dipartimento di Fisica dell’Università di Genova, direttore di ricerca in Nanoscopia all’Istituto Italiano di Tecnologia e Accademico effettivo nella classe di Scienze dell’Accademia Ligure di Scienze e Lettere, è stato eletto Presidente della SIBPA – Società Italiana di Biofisica Pura e Applicata, a conclusione del XXV Congresso Nazionale tenutosi a Parma, Capitale della cultura 2020-21, in forma virtuale. Il Congresso ha visto la partecipazione di oltre 150 biofisici italiani e tra le prestigiose letture magistrali tenute da scienziati nazionali e internazionali ha annoverato quella di Martin Chalfie della Columbia University, vincitore del premio Nobel per la chimica nel 2008.

Il prof. Diaspro coordina e partecipa a progetti europei e nazionali ed è autore di oltre 400 articoli scientifici con 15 mila citazioni (H=58) su riviste internazionali. Il suo team di ricerca è tra i leader mondiali nel campo della microscopia ottica alla nanoscala. Attivo nella divulgazione scientifica, Diaspro ha ricevuto l’Emily M. Gray Award dalla Società Internazionale di Biofisica come riconoscimento per “i significativi contributi all’educazione in biofisica” e il Premio per la Comunicazione scientifica dalla Società Italiana di Fisica nel 2019. Scrive dal 2018 nella rubrica “Scienze” del quotidiano La Repubblica, ed. Genova. Nel 2020 ha pubblicato “Quello che gli occhi non vedono” con Hoepli, un racconto appassionato di ricerca e microscopia. L’attuale nomina a Presidente della Società italiana di biofisica pura e applicata va ad aggiungersi a quella di Presidente del Consiglio Scientifico del Festival della Scienza, effettiva dal 2016.

SIBPA Società Italiana di Biofisica Pura e Applicata
La SIBPA, prossima ai 50 anni, è la più antica società scientifica nazionale di Biofisica, fondata a Parma nel 1973 da un gruppo di giovani biofisici – Paolo Cavatorta, Pier Raimondo Crippa, Roberto Favilla, Giorgio Montagnoli e Arnaldo Vecli – stimolati dalle ricerche pionieristiche in biofisica e cibernetica di Antonio Borsellino, professore di Fisica teorica all’Università di Genova, e di una rete di ricerca che divenne il nucleo del prestigioso Istituto di Biofisica del CNR, cuore e cervello insieme alle Università e altri Enti e Istituti di ricerca della SIBPA, ieri e oggi.

Il primo convegno della SIBPA si tenne a Camogli nel dicembre del 1973. Tra Genova e Camogli, Antonio Borsellino seppe stimolare nuove generazioni di scienziati ad occuparsi di una disciplina scientifica dai confini illimitati che muoveva i suoi primi passi in un territorio della conoscenza sconfinato dove, ancora oggi, l’oggetto della biologia viene affrontato e studiato coi metodi e col corredo concettuale della fisica. È l’intima relazione tra le domande della biologia e l’elaborazione della fisica che trova casa nella SIBPA, con la sua storia e le sue attività proiettate in un futuro che appare già contemporaneo.

“È un grande onore e una grande responsabilità poter contribuire alla crescita della SIBPA dove, in modo naturale, le tematiche di ricerca di base si uniscono a quelle applicate in un unicum per offrire alla società quella concretezza che la scienza sa portare e che emerge soprattutto nei momenti difficili. – commenta il prof. Diaspro – Pilastri dello sviluppo della SIBPA sono la formazione e la valorizzazione della ricerca in biofisica delle giovani generazioni in un’azione di squadra con le ricercatrici e i ricercatori più affermati, nello spirito dell’iconico passaggio della borraccia tra Coppi e Bartali: in fondo, non importa sapere chi la passa e chi la riceve quando il traguardo è condiviso. E questa è una teoria verificata sul campo come ha dimostrato la nostra Nazionale di Calcio ai Campionati Europei.”

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