Genova. Secondo quanto emerge dal VI report sul profilo e sulla condizione occupazionale dei dottori di ricerca, realizzato dal Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea, il tasso di occupazione dei dottori di ricerca dell’Università di Genova, a un anno dal conseguimento del titolo, è più alto della media nazionale: 94,4% contro 88,1%.
In particolare il tasso di occupazione è pari al 94,4% mentre il tasso di disoccupazione, calcolato sulle forze lavoro ovvero su quanti sono inseriti nel mercato del lavoro, è pari al 3,6%.
Inoltre il 40,3% degli occupati prosegue l’attività intrapresa prima del conseguimento del dottorato, mentre il 12,6% ha dichiarato di avere cambiato lavoro dopo il conseguimento del titolo; il 47,1% degli occupati si è inserito nel mercato del lavoro solo al termine del dottorato di ricerca.
Tra gli occupati a un anno dal conseguimento del dottorato, il 9%, svolge un’attività autonoma (come libero professionista, lavoratore in proprio, imprenditore, ecc.), mentre il 28,4% è assunto con un contratto alle dipendenze a tempo indeterminato. Il 26,9% svolge un’attività sostenuta da assegno di ricerca, il 6,7% può contare su una borsa post-doc, di studio o di ricerca mentre il 23,9% dichiara di essere stato assunto con un contratto non standard (per la quasi totalità si tratta di contratti alle dipendenze a tempo determinato).
Il 5,2% è impegnato con contratti formativi, lavori parasubordinati, altri tipi di lavoro autonomo o senza regolare contratto.
La retribuzione mensile netta dei dottori di ricerca è, in media, pari a 1.809 euro. Il lavoro part-time coinvolge l’8,2% degli occupati.
L’85,6% degli occupati svolge una professione intellettuale, scientifica e di elevata specializzazione: in particolare, il 40,9% è un ricercatore o tecnico laureato nell’università mentre il 44,7% svolge un’altra professione intellettuale, scientifica e di elevata specializzazione. Decisamente contenute le quote di occupati che svolgono altre professioni.
Infine il 69,6% ritiene che il titolo di dottore di ricerca sia molto efficace o efficace per il lavoro svolto, il 23,5% degli occupati dichiara che il titolo è abbastanza efficace per lo svolgimento del proprio lavoro, mentre il 7% ritiene che sia poco o per nulla efficace. Il 68,1% degli occupati dichiara di utilizzare in misura elevata le competenze acquisite durante il percorso di studio, il 28,6% le utilizza in misura ridotta, mentre il 3,4% dichiara di non utilizzarle per nulla.
Il 61,5% dei dottori di ricerca è occupato nel settore pubblico, il 33,1% in quello privato, mentre lo 5,4% è occupato nel settore non profit. Il settore dei servizi assorbe il 90% dei dottori di ricerca, mentre l’industria accoglie il 9,2% degli occupati; nessuno ha trovato impiego nel settore dell’agricoltura. L’86,2% degli occupati dichiara di lavorare al Nord, il 3,1% al Centro, mentre lo 0,8% al Sud. Infine, il 10% lavora all’estero.