Genova. Dopo aver ricevuto lo sprone a proseguire nella loro battaglia anche da Papa Francesco, i portuali del Calp a Genova annunciano un nuovo presidio contro l’arrivo di una delle cosidette “navi della morte”.
L’appuntamento è per giovedì 22 luglio dalle 10 alle 12 davanti a palazzo San Giorgio, sede dell’Autorità portuale. Il giorno è anche quello previsto per l’attracco del cargo Bahri Jazan.
“I portuali non vogliono collaborare a questo mercato e chiedono che il porto di Genova adotti un codice etico di rifiuto dei traffici di armi verso i teatri di guerra civile e i paesi che violano i diritti umani. Come del resto stabilisce la legge 185/1990”, si legge nella nota del Calp.
“Occorre che le istituzioni, Autorità di sistema portuale, Dogane, Capitaneria di porto, Magistratura, Prefettura, rispondano alle istanze dei lavoratori e dei sindacati, vigilino sui traffici di armi e rendano pubblici i dati sui carichi in movimentazione e transito, anche a garanzia della sicurezza dei lavoratori e dei residenti nei quartieri limitrofi al porto”, proseguono dal collettivo autonomo dei lavoratori portuali.
Il Calp invita al presidio associazioni e movimenti, militanti e collettivi politici antimilitaristi, pacifisti, lavoratori. “Chiediamo di conoscere il carico della nave e se corrisponda alle norme di sicurezza dei lavoratori e del commercio internazionale di armi”, sottolineano.
Il Calp inoltre torna a chiedere l’archiviazione del procedimento penale contro sette lavoratori per avere manifestato, in passato, contro altre “navi della morte”.