Genova. “Chiediamo al sindaco Bucci e alla giunta di costituirsi parte civile nel procedimento penale istruito in relazione al crollo del Ponte Morandi, avanzando la richiesta risarcitoria per i danni subiti in conseguenza del tragico evento, nei termini temporali e nelle modalità previste dalla legge”. E’ questo il testo di una petizione lanciata sulla piattaforma Change.org dal Movimento 5 Stelle di Genova.
Testo che ricalca, sostanzialmente, quello di una mozione che i pentastellati chiedono di discutere in consiglio comunale – senza fortuna – da settimane. Ieri, per l’ennesima volta, il documento è stato respinto dalla segreteria anche sotto forma di ordine del giorno. Ed è per questo che i consiglieri M5s hanno abbandonato l’aula rossa a seduta ancora in corso.
Parlano di vero e proprio ostruzionismo. “La mozione non è mai stata calendarizzata – spiega Stefano Giordano, primo firmatario della mozione – abbiamo proposto di trasformarla in un ordine del giorno e questo è stato dichiarato inammissibile dal segretario generale nonostante i pareri dei nostri legali affermino il contrario”.
Nelle settimane passate il sindaco Marco Bucci, interpellato sulla questione, aveva spiegato che è in corso una trattativa con Autostrade per far ottenere a Genova un cospicuo risarcimento per i danni subiti a causa del crollo del viadotto. L’amministrazione prenderà la decisione di costituirsi o meno parte civile in base all’esito di questa trattativa.
“A nostro avviso il Comune ha il dovere morale di costituirsi parte civile – continua Giordano – ma anche se il sindaco ha diverse motivazioni chiediamo almeno di poterne discutere in consiglio comunale, invece loro continuano a non voler rispondere alle nostre domande”.
Nella petizione su Change.org vengono fatti presenti alcuni punti che dovrebbe spingere il Comune a costituirsi parte civile al processo. “Come noto in conseguenza al crollo del Ponte Morandi la Procura della Repubblica di Genova ha avviato un’indagine nei confronti di Autostrade S.p.A.; gli esiti dei due incidenti probatori recentemente terminati hanno, come riportato dalla stampa, fornito positivo riscontro circa la responsabilità di Autostrade per l’Italia S.p.A. nel disastro; a quanto si è appreso dalle notizie apparse sugli organi di informazione, solo un’esigua minoranza degli indagati ha chiesto di essere sottoposta a interrogatorio e/o presentare memorie difensive fatto che ipotizza tempi brevi per la richiesta di rinvio a giudizio degli indagati da parte del Pubblico Ministero; l’art. 74 del Codice di Procedura Penale prevede che “…l’azione civile per le restituzioni e il risarcimento del danno di cui all’art. 185 c.p. può essere esercitata nel processo penale dal soggetto al quale il reato ha recato danno ovvero dai suoi successori universali nei confronti dell’imputato…” il Comune di Genova e tutta la cittadinanza sono stati direttamente danneggiati dal disastro, sia sotto il profilo del danno patrimoniale che di quello non patrimoniale; l’art. 91 ss c.p.p. riconosce agli enti esponenziali la possibilità di intervenire nel processo per far valere i diritti e le facoltà attribuiti alla persona offesa dal reato; tra le finalità di tutela riconosciute al Comune di Genova rientra quella di garantire l’incolumità dei propri cittadini”.