Genova. L’udienza preliminare per il crollo di ponte Morandi si terrà nella tensostruttura montata nel cortile di palazzo di Giustizia a Genova a partire dal 15 ottobre.
Il gup tribunale di Genova ha fissato tre udienze a settimana fino alle fine di dicembre. Al termine dell’udienza preliminare gli imputati che non verranno prosciolti andranno a processo. Sempre in questa fase alcuni potranno chiedere il rito alterativo come il patteggiamento o il giudizio abbreviato
La procura di Genova aveva chiesto il rinvio a giudizio per 59 persone per il crollo del 14 agosto 2018 che costò la vita a 43 persone.
I pm contestano ad alcuni anche la colpa cosciente. Le accuse, a vario titolo, sono omicidio colposo plurimo, omicidio stradale, attentato alla sicurezza dei trasporti, crollo doloso, omissione d’atto d’ufficio, e omissione dolosa di dispositivi di sicurezza sul lavoro. Dieci le posizioni stralciate in attesa di ulteriori approfondimenti.
Tre indagati, dei 71 iniziali, sono morti prima della chiusura delle indagini. Chiesto il giudizio anche per le due società Aspi e Spea. Per i pm ci fu”immobilismo” e “consapevolezza dei rischi”.
Alla prima udienza del processo potranno chiedere di costituirsi parte civile tutti i singoli, le associazioni o le istituzioni che ritengono di aver subito danni a causa del crollo.
Solo le parti ‘offese’, vale a dire i parenti delle 43 vittime, sono circa 300 anche se molte di esse avendo accettato il risarcimento da parte di Aspi non potranno costituirsi nel processo, così come non potranno costituirsi tutti i comitati nati dopo il crollo del ponte. Potranno invece legittimamente farlo tutte le associazioni e i comitati danneggiati preesistenti alla tragedia del 14 agosto.