Genova. Alla lunga lista di adesioni che prevedeva fra l’altro la partecipazione di esponenti istituzionali e politici di ogni schieramento, sindacati e comitati di pendolari e associazioni di consumatori non sono seguiti altrettanto numerosi partecipanti, ma il mobility day organizzato per chiedere più treni in Liguria per ovviare al disastro autostrade e che questa mattina è andato in scena in forme simili a Borghetto Santo Spirito, dà comunque la misura dell’unanimità dell’appello rivolto dalla Liguria a tutti i livelli nei confronti del Governo per chiedere un aiuto a una situazione sempre più insostenibile per lavoratori e turisti.
A rappresentare politica oggi in piazza c’erano il vicepresidente del consiglio regionale Armando Sanna del Pd, il capogruppo della Lega Alessio Piana, i consiglieri della lista Sansa Selena Candia e Ferruccio Sansa e il consigliere del gruppo Cambiamo Stefano Anzalone. In piazza anche i rappresentanti dei sindacati Cgil, Cisl e Uil che chiedono una programmazione più attenta del servizio e “più risorse per il servizio e non solo per le infrastrutture” ha detto Laura Andrei, segretario generale Filt Liguria.
Le associazioni promotrici hanno consegnato al prefetto di Genova una lettera indirizzata al ministro delle Infrastrutture Giovannini per chiedergli “di approvare con effetto immediato il piano straordinario approntato da Regione Liguria e Trenitalia per rispondere all’aumentata domanda di servizio derivante anche dalla gravissima situazione autostradale sia a ponente che a levante e lungo le direttrici dei valichi”.
“Confidiamo in una risposta positiva che attendiamo in settimana – scrivono Assoutenti e le altre associazioni promotrici – ben consci che tale piano straordinario dovrà proseguire ben oltre l’estate sino al completamento dei lavori di messa in sicurezza della rete autostradale e del fatto che l’intero TPL ligure va sostenuto in tale frangente con finanziamenti adeguati”.
“Per quanto attiene le opere infrastrutturali si richiede un coordinamento che eviti decisioni come quelle di chiudere la tratta A10 mentre sono in corso lavori sulla linea ferroviaria dell’area interessata – chiedono le associazioni – che di fatto provocherà l’isolamento di intere vallate liguri-piemontesi dai collegamenti con Genova.
“Starà a lei Signor Ministro – concludono i promotori – valutare l’opportunità di periodici incontri con i rappresentanti dei cittadini consumatori e lavoratori oltre che con le istituzioni locali e regionali per rendere dialogante e coerente l’attività delle grandi opere di cui abbisogna il territorio per altro previste nel PNRR e in atti di Governo”.